Politiche di vaccinazione e regolamentazioni sull’accesso alla scuola in presenza in fase epidemica: analisi di Ihor Kuzin

Chas Pravdy - 20 Agosto 2025 15:40

Di fronte a una potenziale escalation della situazione epidemica nel paese, le istituzioni educative hanno ricevuto l’autorizzazione a imporre requisiti aggiuntivi per l’accesso dei bambini alla modalità scolastica tradizionale.

Secondo Ihor Kuzin, viceministro della Salute, le autorità scolastiche possono negare l’accesso all’istruzione in presenza ai bambini non vaccinati contro le malattie infettive, qualora la situazione epidemiologica regionale venga considerata ad alto rischio.

Il documento principale che certifica lo stato di salute del minore è il modulo 086, obbligatorio al momento dell’iscrizione scolastica, e include anche informazioni sullo stato vaccinale.Si pone quindi il quesito su come agire nel caso di bambini che non abbiano ricevuto la vaccinazione ma non abbiano controindicazioni mediche a farlo.

In tali circostanze, i dirigenti scolastici possono, se le condizioni epidemiologiche lo permettono, consentire loro di frequentare la scuola.

Tuttavia, in presenza di un rischio elevato, ossia quando la percentuale di bambini non vaccinati supera il 5%, questi possono essere esclusi dall’istruzione in presenza in conformità con la normativa vigente.

In alternativa, ai bambini può essere proposto l’apprendimento a distanza o in modalità domiciliare fino al miglioramento della situazione o alla vaccinazione completa.Kuzin ha sottolineato che la copertura vaccinale media si aggira intorno al 97-98 %, lasciando dal 2 al 3 % di bambini non immunizzati.

I focolai di epidemia, in particolare di poliomielite, si verificano quando la percentuale di bambini non vaccinati supera il 5 %.

Una scuola con un tasso di vaccinazione di circa il 95 % è considerata condizionatamente sicura, poiché il rischio di diffusione è minimo.

Tuttavia, un aumento dei bambini non vaccinati rappresenta un pericolo non solo per gli stessi bambini, ma anche per l’intera comunità scolastica, favorendo la diffusione di malattie infettive oltre i confini dei singoli gruppi classe.

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