Israele si prepara a una mobilitazione di massa: oltre 60.000 riservisti per l’operazione a Gaza

Secondo fonti internazionali, le autorità militari israeliane stanno avviando una mobilitazione di massa dei riservisti in vista di una nuova escalation nel conflitto di Gaza.
Si prevede che nei prossimi giorni circa 60.000 ex e attuali militari saranno arruolati per rafforzare le operazioni offensive contro i miliziani di Hamas.
È importante sottolineare che il governo ha deciso di attuare questa mobilitazione in modo graduale, con l’inizio previsto già per mercoledì 20 agosto.
Questa decisione aumenta significativamente il numero di truppe nelle zone di conflitto, sollevando preoccupazioni tra la comunità internazionale.
Alcuni riservisti saranno coinvolti direttamente nelle operazioni di combattimento a Gaza, mentre altri saranno impiegati in compiti di sicurezza e pattugliamenti attorno ai punti strategici.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato l’intenzione di catturare Gaza, considerata la capitale de facto di Hamas, con l’obiettivo di sgretolare il loro covo e distruggere la loro infrastruttura terroristica.
Questa strategia ha ricevuto numerose critiche, non solo da diversi alleati europei di Israele, ma anche da alcuni politici israeliani che chiedono un immediato cessate il fuoco per prevenire una catastrofe umanitaria.
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso il suo sostegno ai piani di Israele e ha invitato all’unità nazionale.
Hamas ha inoltre annunciato di aver accettato un nuovo cessate il fuoco umanitario proposto dall’Egitto e dal Qatar, che potrebbe salvare molte vite civili.
La situazione geopolitica e militare resta molto tesa, con alta probabilità di escalation: numerosi attori internazionali fanno appello all’apertura di un percorso diplomatico per evitare una catastrofe umanitaria su vasta scala.