Gli Stati Uniti impongono sanzioni contro giudici della Cpi per indagini politicizzate

Chas Pravdy - 20 Agosto 2025 21:01

Gli Stati Uniti hanno ufficialmente annunciato l’adozione di nuove sanzioni nei confronti di quattro alti funzionari della Corte Penale Internazionale (CPI), suscitando un’ampia eco a livello internazionale.

Queste misure rappresentano una risposta alle azioni della corte che Washington giudica motivate da ragioni politiche e dirette contro gli interessi degli USA e dei loro alleati.

Secondo una dichiarazione ufficiale del Dipartimento di Stato, le sanzioni sono applicate ai sensi dell’Ordine Esecutivo n° 14203, che prevede restrizioni per funzionari stranieri coinvolti in attività dannose e nella persecuzione di cittadini statunitensi e israeliani senza il loro consenso.

Tra le persone interessate figurano Kimberley Prost dal Canada, giudice della Camera di istruzione, che ha autorizzato un’indagine sulle operazioni militari statunitensi in Afghanistan; Nicolas Yann Guéu dalla Francia, che ha supportato gli ordini di arresto contro il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant; Nantsetseg (Nashat) Shamis Khan dalle Fiji, vice procuratore della CPI; e Mamadou Mandiaye Ngane dal Senegal, anch’egli vice procura.

Tutti sono accusati di sostenere atti “illegittimi” della CPI contro Israele, inclusi gli ordini di arresto contro funzionari israeliani.

Come risultato delle sanzioni, i loro beni e attivi finanziari situati negli USA o controllati da società e cittadini americani saranno congelati.

È vietato qualsiasi rapporto finanziario o commerciale con queste persone.

Questa decisione ha suscitato reazioni forti in ambito politico statunitense, inclusa la Camera dei Rappresentanti, che ha già sostenuto le sanzioni contro la CPI.

Il Segretario di Stato Marco Rubio ha sottolineato che Washington si oppone fermamente alla politicizzazione e agli abusi del tribunale.

Ricordando che “la tutela dei militari americani e della sovranità nazionale” sono priorità fondamentali, gli USA sono pronti a adottare tutte le misure necessarie per difendere questi interessi.

Nel 2021, l’amministrazione Biden aveva revocato le sanzioni contro la CPI, ma l’attuale orientamento segna un cambio di politica ufficiale riguardo al ruolo della corte nel sistema di giustizia internazionale.

Fonte