Zelensky definisce la questione territoriale: i negoziati tra Ucraina e Russia rimangono una questione privata, il presidente decide il destino delle terre ucraine
In una recente conferenza stampa a Washington, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto una dichiarazione significativa riguardo alle prospettive di soluzione della questione dell’integrità territoriale dell’Ucraina.
Zelensky ha sottolineato che le trattative sulle aree occupate dalla Russia saranno condotte esclusivamente in ambito privato, tra lui e il presidente russo Vladimir Putin.
Questa decisione evidenzia la natura speciale dei rapporti tra Ucraina e Russia, dove i temi territoriali sono considerati questioni strettamente personali e devono essere risolti attraverso contatti diplomatici diretti tra i due leader.Fonti vicine alla presidenza riferiscono che Zelensky, nel corso del briefing, ha fatto riferimento alle sfumature delle discussioni, menzionando una ‘contesa’ riguardo alla percentuale di territori occupati rappresentata su una mappa presentata da diplomatici americani.
Allo stesso tempo, ha garantito di non aver avuto conflitti con l’ex presidente Donald Trump — anzi, il dialogo sarebbe stato ‘caloroso e costruttivo’.Zelensky ha chiarito di aver dettagliato come e quando sono stati occupati i territori ucraini, inclusi le regioni orientali e la Crimea nel 2014.
Tuttavia, non ha fornito una risposta definitiva sulla posizione degli Stati Uniti rispetto a eventuali scambi territoriali o a una formula che definisca cosa costituisca un riconoscimento ‘accettabile’ di alcune aree occupate dalla Russia.Rispondendo a una domanda su possibili pressioni o accordi con gli Stati Uniti, Zelensky ha sottolineato che la questione dei territori è una decisione esclusivamente sua e di Putin, e che questi negoziati non pubblici sono fondamentali per trovare una soluzione al conflitto e determinare il destino territoriale dell’Ucraina.