Tentativi di Russia di diffondere false accuse sull’uccisione di una donna civile: smascheramento della propaganda e realtà sul fronte

Nell’ambito delle operazioni di information warfare riguardanti l’Ucraina, i propagandisti russi continuano ad tentare di screditare le forze armate ucraine e a diffondere narrazioni false sulle attività militari.
Recentemente, un video diffuso sui canali Telegram russi mostra, secondo quanto si sostiene, un soldato ucraino che apre il fuoco contro una donna civile nei pressi della città di Rodynske, nel settore di Pokrovsk.
Tuttavia, un’analisi condotta dal Centro per la Contrastazione della Disinformazione ha confermato che il filmato ritrae in realtà un militare russo, riconoscibile da un bracciale bianco sul polso, il quale ha sparato alla donna, si è avvicinato al suo corpo, l’ha ispezionato e si è allontanato dal luogo del crimine.
Queste prove smontano qualsiasi accusa rivolta alle forze ucraine e dimostrano gli sforzi della propaganda russa di manipolare l’opinione pubblica attraverso menzogne e falsificazioni.
Le autorità ucraine hanno già avviato indagini per chiarire le circostanze e identificare i militari russi coinvolti in questo atto criminale.
Il Centro per la Contrastazione della Disinformazione sottolinea come la propaganda russa tenti di attribuire all’Ucraina crimini in realtà compiuti dalle truppe russe, diffondendo false notizie per screditare l’esercito ucraino.
Inoltre, sui canali Telegram russi si diffondono materiali con cosiddetti ‘guidelines per le mogli dei militari’, in cui si consiglia di sopportare le violenze domestiche, di nascondere le tracce di maltrattamenti, di non discutere pubblicamente dei conflitti e addirittura di chiedere scusa ai mariti.
Lo scopo di queste pubblicazioni è minare la fiducia nell’esercito ucraino, distorcere l’immagine dell’impegno dei militari verso le loro famiglie e indebolire i sostegni sociali ai difensori del paese.