Le capacità di pressione degli Stati Uniti sulla Russia: gli strumenti diplomatici e le sanzioni sono pronti all’uso?

Chas Pravdy - 17 Agosto 2025 10:38

Analizzando le opinioni degli esperti e le valutazioni diplomatiche recenti, si evidenzia che gli Stati Uniti possiedono un vasto arsenale di strumenti per esercitare pressione sulla Russia.

Ciò include una vasta gamma di sanzioni, sanzioni secondarie, misure tariffarie e l’influenza sui mercati energetici globali.

Nonostante il fallimento di Donald Trump durante l’incontro con il leader russo ad Anchorage, Washington conserva la capacità di attivare vari meccanismi di pressione.Valeriy Chaly, ex ambasciatore dell’Ucraina negli Stati Uniti, ha sottolineato in un’intervista a ZN.UA che Washington può sfruttare strumenti concreti come nuove sanzioni, leve economiche e manipolazioni dei prezzi del petrolio, tutti sotto il controllo americano.

“Gli Stati Uniti hanno nella loro disponibilità strumenti mirati — approvvigionamento di armi, influenza economica e la capacità di manipolare i prezzi dell’energia a livello mondiale,” ha evidenziato.Tuttavia, il problema principale non risiede nella mancanza di strumenti, ma nella volontà politica e nella determinazione della leadership, in particolare di Trump, di utilizzarli.

Parlando della Cina, Chaly ha osservato che, benché più complesso, Pechino potrebbe fungere da mezzo alternativo di influenza sulla Russia.

“Questi meccanismi esistono e sono nelle mani degli Stati Uniti.

La domanda è se verranno usati,” ha affermato.Secondo lui, la strategia degli Stati Uniti dovrebbe prevedere che i leader europei assumano un ruolo principale.

Le nazioni europee e i loro dirigenti devono svolgere un ruolo cruciale nel definire le azioni future.

Allo stesso tempo, gli Stati Uniti continueranno a partecipare, soprattutto se la Russia inizierà a prendere il controllo dell’Ucraina o presenterà richieste inaccettabili, minacciando gli interessi di Washington e di Kyiv.In conclusione, Chaly ha sottolineato che la vera domanda non riguarda la mancanza di strumenti, ma la volontà politica di impiegarli.

“Perché questi meccanismi non sono stati usati prima e perché potrebbero essere usati ora? Rimango scettico riguardo a cambiamenti rapidi,” ha affermato.

D’altro canto, Vladimir Yelchenko, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina, suggerisce che Washington potrebbe limare la sua retorica di pressione con manovre strategiche, ma le azioni concrete saranno prudenti e più orientate alla dimostrazione piuttosto che a rivoluzioni politiche radicali.L’esperto mette anche in evidenza che gli Stati Uniti non possono ignorare il contesto geopolitico, soprattutto considerando la crescente influenza della Cina nella regione.

Pekino monitora attentamente lo sviluppo della situazione e potrebbe cercare di sfruttare la situazione per i propri interessi, complicando ulteriormente le strategie di Washington riguardo Russia e Ucraina.

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