Ucraina e Europa dopo il vertice in Alaska: una nuova prospettiva sulle manovre diplomatiche globali

Dopo il recente vertice in Alaska, i paesi ucraino ed europei hanno sperimentato un senso di sollievo, anche se la narrazione pubblica ha dipinto un quadro leggermente diverso.
Secondo analisi pubblicate dal rinomato The New York Times, i risultati di questa riunione sono stati principalmente una vittoria psicologica per l’Ucraina e l’Europa, piuttosto che un avanzamento tangibile nella diplomazia tra Russia e Occidente.
L’obiettivo principale era il cessate il fuoco, ma non sono stati fatti progressi concreti in questa direzione.Il giornalista David E.
Sanger, specializzato in politica interna statunitense e operante nella Casa Bianca, sottolinea che la più grande preoccupazione di Ucraina e Europa era che il presidente americano potesse cedere interessi territoriali senza raggiungere accordi definitivi.
Inoltre, la possibilità che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky debba compiere una scelta dolorosa — abbandonare oltre il 20% del territorio ucraino o accettare una lunga tregua — rimane elevata.La partenza anticipata di Donald Trump dall’Alaska prima del previsto ha aumentato la tensione sull’influenza degli Stati Uniti nella regione.
Sanger segnala che Trump ha lasciato la riunione prima del tempo, senza neppure riuscire a raggiungere una mossa semplice: annunciare una tregua temporanea per aprire la strada a futuri negoziati.
Questo piano non realizzato sottolinea che l’attuale presidente degli Stati Uniti si mostra aperto a varie soluzioni, ma non impegnato in una vittoria diplomatica completa.D’altra parte, il vertice ha consentito a Putin di raggiungere un obiettivo strategico: uscire dalla categoria degli autocrati sanzionati a livello internazionale.
Tutta l’attenzione si è concentrata su questa mossa diplomatica, vista come una legittimazione interna ed Esterna del suo potere.
Trump ha percepito l’incontro come un gesto di pacificazione, che ha permesso a Putin di guadagnare tempo e procedere senza fare grandi concessioni.L’ex ambasciatore ucraino negli Stati Uniti, Volodymyr Yelchenko, spiega che, secondo gli esperti, Trump continuerà probabilmente a partecipare attivamente alla diplomazia a breve termine.
Gli sviluppi futuri dipenderanno molto dai risultati delle sue iniziative.
Dopo l’Alaska, potrebbe organizzare un altro vertice «tripartito», complicando la previsione dei prossimi passi e le possibilità di progresso nelle negoziazioni internazionali.