Fico supporta le narrazioni del Cremlino sull’incontro tra Trump e Putin e il loro impatto sulla sicurezza globale

Il primo ministro slovacco, Robert Fico, ha espresso pubblicamente il suo sostegno al leader russo Vladimir Putin e al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, commentando l’incontro recente in Alaska.
Nelle sue dichiarazioni, ha ripetuto i principali linguaggi ufficiali di Mosca, sottolineando l’importanza del dialogo sulle garanzie di sicurezza per entrambe le parti, nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina.
Alcune settimane prima, Putin aveva già più volte articolato le ‘cause profonde’ della guerra, presentandola come il risultato di presunte minacce provenienti dall’Ucraina, in particolare riguardo alle sue aspirazioni di entrare nella NATO e alla presenza di elementi nazisti nel governo ucraino.
Fico ha evidenziato che il vertice di Alaska ‘ha aperto una nuova pagina’ nelle relazioni internazionali, affermando che si trattava della prima volta in cui si abbandonava una visione semplicistica del conflitto, il che potrebbe avviare un processo di normalizzazione tra Washington e Mosca.
Ha aggiunto che questo incontro potrebbe fungere da stimolo per rivedere le politiche diplomatiche e incoraggiare dialoghi più costruttivi.
Ha anche sottolineato come le posizioni dell’Unione Europea riguardo alla guerra siano diverse da quelle promosse dagli Stati Uniti e dalla Russia.
Fico ha inoltre affermato che le tensioni crescenti in Europa, sostenute dalle ambizioni di alcune nazioni di mantenere la propria indipendenza, si sono manifestate in idee come il ‘muro di ferro’ e le sanzioni contro la Russia.
Parallelamente, il suo supporto alle posizioni pro-Russia riflette una linea condivisa con il premier ungherese Viktor Orbán, che ritiene che l’incontro abbia reso il mondo ‘più sicuro’.
In sintesi, Fico sostiene approcci diplomatici pragmatici, affermando che la politica moderna deve evolversi per superare le visioni semplicistiche di guerra tra il bene e il male, per raggiungere una pace duratura.