Romania, Bulgaria e Turchia si preparano ad ampliare la missione nel Mar Nero per fronteggiare le minacce russe

In risposta alle crescenti sfide e all’escalation dell’aggressione russa, tre paesi membri della NATO—Romania, Bulgaria e Turchia—hanno annunciato l’intenzione di rafforzare le attività congiunte nella regione del Mar Nero.
Questa non è solo un’espansione delle pattuglie; si tratta di un’estensione significativa delle operazioni con l’obiettivo di proteggere le rotte commerciali, mantenere la sicurezza energetica e prevenire possibili attacchi da parte della Russia.
Il ministro della Difesa rumeno, Ionut Mangu, ha sottolineato in un’intervista a Reuters che queste iniziative si trasformeranno a breve in una missione di pattugliamento completa, unendo gli sforzi di tre nazioni per affrontare le minacce attuali.Nel 2024, è stato istituito un raggruppamento congiunto per la bonifica nel Mar Nero da parte di questi paesi, ponendo le basi per una futura espansione.
La priorità è proteggere le rotte di navigazione commerciale e le infrastrutture energetiche critiche, fondamentali per la stabilità della regione.
Le attività russe, tra cui tentativi di interferenza nel segnale GPS e attacchi informatici, suscitano preoccupazione tra militari e diplomatici.Mangu ha evidenziato come il Mar Nero continuerà a essere una zona di tensione e potenziale confronto, sottolineando l’importanza di rafforzare la cooperazione militare e la difesa tra i paesi alleati.
L’obiettivo principale è evitare un’escalation e tutelare le risorse energetiche, garantendo la libertà di navigazione in un contesto di sfide economiche e geopolitiche.Per quanto riguarda la situazione geopolitica, Mangu ha espresso speranza che le prossime discussioni in Alaska tra il presidente USA Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin possano portare a una tregua.
Ha affermato: “Tutti aspettiamo un cessate il fuoco e un accordo di pace giusto e duraturo, con garanzie di sicurezza per l’Ucraina.”Oltre agli sforzi militari, la Romania sostiene attivamente l’Ucraina: fornendo sistemi di difesa antimissile Patriot, addestrando piloti ucraini e esportando circa 30 milioni di tonnellate di cereali attraverso il porto di Costanza.
Queste iniziative sono essenziali per stabilizzare l’economia ucraina e rafforzare le capacità offensive e difensive del paese.