Massiva manifestazione a sostegno dell’Ucraina in Alaska prima dell’incontro tra Trump e Putin

Ad Anchorage, capitale dell’Alaska, si è svolta un’ampia manifestazione pubblica alla vigilia dell’atteso incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin.
Circa cento persone si sono radunate il giovedì 14 agosto nel centro della città, sventolando bandiere ucraine e mostrando cartelli con slogan che chiedevano negoziati onesti e mettendo in guardia contro le intenzioni della Russia di riprendere il controllo di territori che, secondo alcuni esperti, avrebbe venduto agli Stati Uniti nel 1867.
I manifestanti, di diverse età, hanno espresso solidarietà all’Ucraina e manifestato preoccupazione per le campagne di disinformazione di Mosca, finalizzate a minare la sovranità ucraina.
Tra i cartelli più visibili si trovavano frasi come “Putin non si fermerà in Ucraina” e “Alaska con l’Ucraina”, testimonianza del sostegno della popolazione locale a una regione che, un tempo, apparteneva alla Russia prima di essere acquistata dagli Stati Uniti.
Questa protesta si inserisce in una serie di iniziative pianificate in tutto l’Alaska per l’avvicinarsi del vertice.
L’incontro, previsto per il 15 agosto presso la base militare di Elmendorf-Richardson — la più grande dell’Alaska — dovrebbe iniziare alle 11:00 ora locale.
Gli analisti sottolineano che i preparativi per questo vertice sono stati un vero e proprio “sprint” per il servizio segreto statunitense.
I media internazionali riferiscono che la Russia ripone molte aspettative in questo incontro, anche se la pace non rappresenta necessariamente uno degli obiettivi principali di Mosca.
Piuttosto, il Cremlino mira a ridurre la propria isolamento internazionale e migliorare le relazioni con gli Stati Uniti, cercando anche di manipolare la situazione a proprio vantaggio.
Gli esperti avvertono che Putin potrebbe tentare di ingannare Trump durante i negoziati per favorire gli interessi russi nella regione e nel quadro globale.