La chiamata a sorpresa di Trump al ministro norvegese: segreti e possibili conseguenze

Chas Pravdy - 14 Agosto 2025 21:21

Lo scorso mese, in un gesto inaspettato e sorprendente, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha effettuato una telefonata al ministro delle Finanze della Norvegia, Jens Stoltenberg.

I temi principali affrontati includevano le politiche commerciali, i dazi e l’ambizioso tentativo di Trump di ottenere il prestigioso Premio Nobel per la Pace.

I dettagli di questo episodio sono stati resi noti per la prima volta dal quotidiano norvegese Dagens Næringsliv alla fine del mese scorso, e successivamente una fonte ufficiale del governo norvegese ha confermato l’informazione, evidenziando l’importanza di questa conversazione per le relazioni internazionali.

Secondo quanto riferito, non era la prima volta che Trump sollevava l’argomento del Nobel in una conversazione con Stoltenberg.

In un’intervista a POLITICO, l’ex segretario generale della NATO e attuale diplomatico norvegese Jens Stoltenberg ha spiegato che la discussione ha anche coinvolto questioni di cooperazione economica, i dazi e la preparazione alla telefonata di Trump con il primo ministro norvegese Erna Solberg, sottolineando che i dettagli resteranno confidenziali.

L’incontro previsto tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin, programmato per questo venerdì in Alaska, potrebbe rappresentare un momento cruciale per le possibilità di Trump di ricevere il Premio Nobel per la Pace.

Qualsiasi progresso o errore nella risoluzione del conflitto in Ucraina potrebbe influenzare significativamente la sua reputazione di pacificatore.

La posizione di Trump riguardo alla responsabilità dell’invasione russa dell’Ucraina è stata recentemente instabile; negli ultimi tempi ha iniziato a criticare più duramente Putin.

Ogni anno, il Comitato norvegese per il Nobel sceglie i vincitori tra centinaia di candidature, con l’annuncio che avviene ogni ottobre a Oslo, attirando l’attenzione internazionale.

Diversi paesi, tra cui Israele, Pakistan e Cambogia, hanno già candidato Trump, riconoscendo il suo ruolo di mediatore negli accordi di pace e cessate il fuoco, e la sua candidatura dopo il ritorno alla Casa Bianca a gennaio.

Trump attribuisce a sé stesso il merito di aver contribuito a ridurre le tensioni tra India e Pakistan dopo gli schieramenti di inizio anno, e la scorsa settimana ha incontrato a Washington leader di Armenia e Azerbaigian per discutere di una soluzione al loro lungo conflitto.

Se riceverà il premio, diventerà il quinto presidente degli Stati Uniti a ottenere questo riconoscimento, dopo Theodore Roosevelt, Woodrow Wilson, Jimmy Carter e il suo rivale politico di lunga data Barack Obama.

A febbraio, Trump ha ammesso, durante un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, di credere di meritare il Premio Nobel per la Pace, anche se probabilmente non lo otterrà mai, affermando: “È un peccato.

Lo merito, ma probabilmente non me lo daranno mai.” Il 31 luglio scorso, la portavoce della Casa Bianca, Caroline Levitt, ha dichiarato che era ormai tempo che Trump ricevesse questa onorificenza.

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