Il ministro degli Esteri ungherese condanna gli attacchi dell’Ucraina alle infrastrutture energetiche russe, rischiando la sicurezza nazionale

Peter Szijjarto, ministro degli Esteri ungherese, ha espresso con fermezza la propria disapprovazione e preoccupazione riguardo all’attacco con droni da parte dell’Ucraina contro la stazione di pompaggio Uněča nella regione di Briansk, Russia, avvenuto la sera del 12 agosto.
Questa impresa rappresenta uno dei nodi chiave del sistema di oleodotti «Druzhba», un percorso vitale per la fornitura di petrolio a diversi Paesi, inclusa l’Ungheria, e riveste un ruolo cruciale nella sicurezza energetica della regione.
Szijjarto ha sottolineato come tali attacchi mettano a rischio la stabilità energetica del suo paese, poiché «Druzhba» è fondamentale per la logistica militare russa, eludendo l’Ucraina.
Inoltre, ha evidenziato l’importanza di Ungheria come uno dei principali fornitori di elettricità all’Ucraina, ammonendo che senza tali forniture, l’indipendenza energetica del paese vicino potrebbe essere gravemente compromessa.
In un post su Facebook, il ministro ha invitato Kiev a cessare questi attacchi alle infrastrutture critiche, affermando che tali azioni minano la pace e la stabilità regionale.
La situazione si aggrava mentre i media russi riferiscono di un vasto incendio in una raffineria nel krai di Krasnodar, senza una reazione ufficiale da parte delle autorità russe.
Le forze ucraine hanno confermato che i droni hanno preso di mira la stazione di Uněča, che trasporta fino a 60 milioni di tonnellate di petrolio all’anno, influenzando significativamente la logistica militare russa.
La crescente escalation in regione suscita preoccupazioni circa le continue azioni offensive contro infrastrutture vitali, complicando le dinamiche di energia e sicurezza in Europa orientale e oltre.