Lo sociologo prevede una possibile tempistica per la fine della guerra e analizza il futuro della società ucraina dopo il conflitto

Chas Pravdy - 13 Agosto 2025 12:20

Eugenio Golovaha, direttore dell’Istituto di Sociologia dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina, ha condiviso le sue analisi in un’intervista esclusiva con Alla Kotlyar del dipartimento sociale di ZN.UA.

Inizialmente, aveva previsto che le operazioni militari attive potessero terminare entro il 2026.

Tuttavia, attualmente, ritiene che non ci siano motivi seri per un immediato cessate-il-fuoco, poiché l’economia dell’aggressore non mostra ancora segni di grave deterioramento.

Secondo Golovaha, la guerra potrebbe concludersi solo se la Russia inizia a subire difficoltà economiche significative, che potrebbero manifestarsi già quest’anno o nel prossimo.

“Potrebbero già esserci motivi interni profondi, ma diventeranno evidenti intorno al 2026.

Dobbiamo solo resistere a questo periodo”, sottolinea.

Lo sociologo evidenzia che il 69% degli ucraini supporta la fine della guerra attraverso negoziati, segnando un passaggio dall’euforia ingenua a un realismo più pragmatico.

Riguardo alla condizione della società dopo un possibile cessate-il-fuoco, Golovaha ammette che è difficile prevedere un ritorno di massa degli ucraini dall’estero.

Circa un terzo della popolazione aveva pianificato di tornare in patria, e questo processo, secondo lui, avrebbe un’importantissima funzione nel rilancio del paese.

Se l’Ucraina riceverà un sostegno sostanziale dai partner internazionali nella ricostruzione dell’economia distrutta, potrà fare un balzo economico deciso e recuperare in fretta.

Ricorda che in passato l’Ucraina non era considerata un attore rilevante nella politica internazionale — era conosciuta soprattutto per Chernobyl e alti livelli di corruzione — ma ora la situazione è cambiata radicalmente.

Oggi il paese ha acquisito soggettività e riconoscimento come attore importante, soprattutto tra le comunità che difendono i principi democratici.

Golovaha sottolinea che gli ucraini sono sempre più consapevoli della loro importanza e ruolo nel sistema mondiale, e ciò influenzerà profondamente la ricostruzione e le relazioni internazionali.

Inoltre, mette in guardia contro possibili conflitti politici interni dopo la guerra, specialmente durante le prossime elezioni.

Esiste anche una possibilità meno probabile che le contraddizioni interne si approfondiscano, qualora il supporto internazionale diminuisca o scompaia del tutto.

In tal caso, il paese si troverebbe in una crisi grave, tra povertà crescente, disordini sociali e instabilità politica.

Infine, Golovaha evidenzia come, nonostante le aspettative ottimistiche iniziali, recenti sondaggi mostrano una flessione della fiducia nelle prospettive a lungo termine dell’Ucraina.

Solo circa il 43% crede che il paese prospererà tra dieci anni, rispetto all’88% di ottobre 2022; quasi la metà teme un collasso economico e un calo demografico.

Golovaha spiega che gli ucraini sono pragmaticamente pessimisti ma strategicamente ottimisti, e che questa visione a dieci anni rappresenta un segnale importante.

Se prevalgono queste attitudini negative, ricostruire l’economia e la coesione sociale sarà estremamente difficile.

Ricorda inoltre che la Russia sfrutterà le divisioni interne per destabilizzare ulteriormente l’Ucraina.

In conclusione, lo sociologo sottolinea l’importanza dell’unità e della resilienza interna per assicurare un futuro stabile e prospero all’Ucraina.

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