L’esercito ucraino intrappolato nelle abitudini sovietiche: riuscirà a superare le sfide interne e fermare l’aggressione russa?

Dopo tre anni di combattimenti contro l’aggressione russa, la leadership militare dell’Ucraina si trova ad affrontare problemi profondamente radicati che risalgono all’epoca sovietica.
Nel primo anno di invasione su vasta scala, i difensori ucraini hanno mostrato grande ingegnosità e capacità di adattamento, affidandosi spesso all’improvvisazione e alla rapidità di reazione sul campo di battaglia, ottenendo così vantaggi tattici cruciali.
Tuttavia, nel tempo e sotto la pressione di sistemi di comando tradizionali e gerarchici, sono riemerse abitudini sovietiche che hanno portato ad aumenti nelle perdite umane, morale in calo e una difesa indebolita, mentre la Russia prosegue con i suoi piani di conquista rafforzata da superiorità numeriche e tecnologiche.
La cultura burocratica ancora presente nelle forze armate ostacola le decisioni rapide e efficaci, e molti esperti sottolineano la necessità urgente di riforme profonde, incluse la decentralizzazione del comando e l’adozione di metodi moderni di gestione, come quelli delle NATO.
Molti soldati percepiscono che la paura di ricevere ordini e di assumersi responsabilità paralizza l’iniziativa, portando a ritirate caotiche o attacchi inefficaci.
Nel frattempo, le truppe russe, spesso ignorando le perdite umane, riescono a mantenere le posizioni più a lungo grazie a una disciplina rigorosa e a un’organizzazione gerarchica.
L’Ucraina cerca di imparare e adattarsi rapidamente, integrando tecnologie moderne e tattiche occidentali.
Nonostante questi sforzi, persistono problemi strutturali come la resistenza ai cambiamenti e la paura di fallimenti.
La lotta interna riflette la più ampia battaglia per trasformare la struttura militare del paese in un sistema più democratico, efficiente e moderno, necessario per ottenere una vittoria nel conflitto in corso.