Stretto collaboratore di Putin ha tentato di convincerlo a fermare la guerra in Ucraina e avviare un negoziato

Secondo quanto riportato dal quotidiano The New York Times, Dmitry Kozak, uno dei più fedeli e stretti alleati di Vladimir Putin, avrebbe recentemente espresso il suo parere sulla necessità di fermare il conflitto armato in Ucraina e di passare a negoziati diplomatici.
Fonti vicine al Cremlino affermano che Kozak abbia proposto al presidente russo di interrompere le ostilità e di avviare un processo diplomatico, oltre a promuovere riforme interne in Russia.
In particolare, avrebbe suggerito di trasferire il controllo delle forze di sicurezza al governo, rafforzare l’indipendenza del sistema giudiziario e riformare il sistema politico.Tuttavia, secondo la pubblicazione, questa proposta non avrebbe avuto l’effetto sperato.
Putin, stando alle fonti, avrebbe chiaramente fatto capire di considerare l’invasione dell’Ucraina un errore e non avrebbe intenzione di abbandonare questa politica.
Nel frattempo, molte decisioni su questa questione sono state affidate a Sergey Kiriyenko, vicesegretario della presidenza.
Personaggi vicini al Cremlino sottolineano che Kozak è l’unico alto funzionario dell’entourage di Putin a esprimere pubblicamente disaccordo con la guerra, anche se non ha mai parlato pubblicamente contro.Si segnala che le opinioni di Kozak hanno un impatto limitato sulle decisioni del presidente, il quale continua a sostenere una linea dura nei confronti dell’Ucraina.
Tuttavia, tra le élite di Mosca cresce la frustrazione per il rifiuto di Putin di cercare compromessi e aumenta il ruolo dei funzionari di sicurezza, con il rischio che la situazione politica diventi sempre più incontrollabile.Nonostante le sue influenze si siano ridotte, Kozak mantiene ancora un certo accesso a Putin e agisce come mediatore informale in contatti non ufficiali con l’Occidente.
Fonti occidentali indicano che si sono incontrati più volte dal 2022 e Kozak avrebbe espresso chiaramente il suo disaccordo con le politiche aggressive di Mosca, chiedendo spesso di riconsiderare la strategia bellica.
È noto che nel 2022, Reuters aveva riferito che Kozak aveva cercato di convincere Putin che una precedente intesa con l’Ucraina riguardo alla non adesione alla NATO era già stata raggiunta, ma il presidente aveva respinto questa idea, dando il via all’invasione su larga scala.