Oltre 100 ex membri del Parlamento Europeo chiedono all’UE di sospendere l’accordo con Israele in seguito ad accuse di crimini di guerra

Più di cento ex deputati del Parlamento Europeo hanno pubblicamente rivolto un appello ai vertici dell’Unione Europea, chiedendo la sospensione immediata dell’Accordo di associazione tra l’UE e Israele.
Nella loro dichiarazione, manifestano forte preoccupazione riguardo alla situazione a Gaza e mettono in guardia sul rischio che, senza azioni decise, gli stati membri possano trovarsi a essere complici di crimini di guerra, a causa della loro inerzia nel fronteggiare il conflitto attuale.
La lettera aperta è stata firmata da ex parlamentari provenienti da un ampio spettro politico, tra cui membri del gruppo Conservatori e Riformisti Europei, del Partito Popolare Europeo, dei Verdi, dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, e da organizzazioni liberali e centriste.
Gli autori dell’appello chiedono misure diplomatiche ed economiche urgenti, tra cui la sospensione di tutti i legami con Israele, in considerazione delle notizie di carestia di massa e di gravi violazioni dei diritti umani fondamentali verificatisi a Gaza, che violano gli accordi internazionali e umanitari.
Sebbene la Commissione europea abbia proposto a luglio di sospendere la partecipazione israeliana ai programmi Horizon Europe, gli ex parlamentari sostengono che siano necessari passi più forti e più rapidi.
Ritengono inoltre che alcune politiche israeliane, come il blocco degli aiuti umanitari e le organizzazioni di scioperi della fame a Gaza, possano configurarsi come crimini di guerra, e chiedono quindi la sospensione totale dell’accordo di associazione.
La crisi umanitaria e il deterioramento della sicurezza regionale sollecitano l’UE ad agire rapidamente e con decisione, con l’obiettivo di promuovere la pace e fermare l’escalation del conflitto.