Le scomparsa del «Capitano Ushakov»: simbolo del declino tecnico della marina russa tra fallimenti militari

Chas Pravdy - 11 Agosto 2025 11:30

Con l’aggravarsi dei conflitti militari e l’incapacità della Marina russa di mantenere in funzione correttamente le proprie navi, si evidenziano sempre più chiaramente i segnali di un graduale deterioramento e declino tecnico.

La notizia più recente riguarda il rimorchiatore «Capitano Ushakov», costruito appena tre anni fa, che è affondato dopo aver subito gravi problemi tecnici nelle fasi finali di completamento.

Questa nave è stata realizzata presso un cantiere navale di San Pietroburgo e avrebbe dovuto entrare a far parte della Flotta del Nord, con un equipaggio già formato.

Tuttavia, a causa di guasti tecnici, come l’inondazione di sistemi ausiliari, la nave si è inclinata e infine è affondata.Questo incidente si inserisce in un quadro più ampio di degrado della flotta russa.

La modernizzazione di molte navi, come il grande incrociatore antisommergibile «Amirale Chabanenko», sta subendo ritardi, mentre la modernizzazione dell’portaerei «Amirale Kuznetsov» è praticamente ferma, con piani di dismissione già in atto.

Questi problemi mostrano un radicale decadimento tecnico e operazionale che colpisce l’intera marina militare russa.Anche le navi recentissime incontrano problemi, segno di un crollo sistemico nella capacità della Marina russa di mantenere la propria flotta operativa.

Tutti questi eventi mettono ulteriormente in luce la debolezza e il fallimento progressivo della potenza navale russa, sollevando dubbi sulla sua capacità di raggiungere obiettivi strategici in mare e di mantenere la propria influenza negli oceani.

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