I partigiani di «ATESH» preparano nuovi attacchi contro l’aeroporto strategico di Kacha in Crimea occupata

Un gruppo di partigiani ucraini appartenenti al movimento «ATESH», attivamente coinvolto in attività di ricognizione nelle regioni temporaneamente occupate, ha nuovamente ottenuto informazioni fondamentali sulla struttura militare presente in Crimea.
Secondo i loro agenti, l’aeroporto di Kacha ospita sistemi di difesa aerea e complessi radar di grande importanza strategica, che potenziano considerevolmente le capacità militari russe nella regione.
In particolare, sul sito sono installati il sistema missilistico antiaereo Pantsir-S1, le stazioni radar Pестліт e i sistemi radar P-18-2, che garantiscono il controllo dello spazio aereo circostante.
Le foto pubblicate sul canale Telegram «ATESH» confermano la presenza di questi sistemi di fondamentale importanza e ne evidenziano il ruolo cruciale per la difesa del «mondo russo» sulla penisola.
Lo scorso mese, l’aeroporto ha subito diversi attacchi massicci con droni, tra cui uno nella notte tra il 23 e il 24 luglio, suscitando notevole preoccupazione tra le forze di occupazione.
Gli esperti ritengono che i nuovi attacchi siano inevitabili, e la strategia di colpire le infrastrutture dell’aeroporto mira a indebolire la potenza aerea nemica e a disturbare i comandi e il coordinamento delle operazioni.
La distruzione o il danneggiamento dei sistemi radar compromette la sorveglianza aerea e rende più difficile le operazioni aeree del nemico nella regione.
La base ospita aerei del 318° reggimento, centri di comando, unità logistiche e sistemi radar che coprono il sud-ovest della penisola, sostenendo gli sforzi militari dell’Ucraina.
Tutte le informazioni raccolte sono state consegnate alle Forze di Difesa dell’Ucraina.
Inoltre, nella città occupata di Luhansk, gli attivisti del movimento «Fuerza Cittadina» hanno distribuito volantini riguardanti il movimento «ATESH» nelle vie principali e nei quartieri residenziali.
Alcuni abitanti locali hanno risposto a queste azioni, dimostrando che, nonostante le repressioni, i civili rimangono resilienti e pronti a combattere contro l’occupazione russa.
I partigiani insistono che la lotta continua e non si fermerà di fronte al terrore del nemico.