Una crisi profonda nell’educazione architettonica in Ucraina: sfide, errori e la strada verso la riforma

Chas Pravdy - 10 Agosto 2025 13:07

Nell’attuale contesto ucraino, dove la guerra continua a rimodellare i paesaggi urbani e a porre nuove sfide alla nazione, si evidenzia soprattutto il ruolo del sistema di formazione dei futuri architetti.

La ricostruzione dei quartieri, l’allestimento di rifugi, la creazione di spazi pubblici: tutto ciò richiede professionisti altamente qualificati, che non si limitino a possedere un senso artistico, ma che abbiano anche una conoscenza approfondita delle normative, capacità di lavorare in team, di gestire progetti di grandi dimensioni e di assumersi responsabilità per i risultati.

Tuttavia, il sistema di formazione architettonica in Ucraina attraversa una crisi profonda e strutturale.

Questi problemi sono stati particolarmente evidenti durante la pandemia di COVID-19, quando il processo di insegnamento è stato trasferito online.

Per l’architettura, tale cambiamento si è rivelato devastante: la mancanza di esercitazioni pratiche con modelli, progetti e consulenze face-to-face ha causato la perdita di esperienze fondamentali, rallentando la preparazione degli studenti alle sfide reali del mestiere.

Dopo lo scoppio della guerra su larga scala, la situazione si è ulteriormente aggravata.

Molti studenti e giovani professionisti sono stati costretti a spostarsi, a cercare rifugi o a contribuire a progetti di ricostruzione volontaria.

Questo periodo ha evidenziato quanto sia cruciale per il paese disporre di architetti pronti a rispondere rapidamente agli eventi e a rafforzare i territori.

Tuttavia, esiste una problematica sistemica radicata — il distacco tra teoria e pratica: spesso, nei programmi accademici, la conoscenza teorica (lezioni, storia, teoria del progetto) è separata dalle competenze pratiche (progettazione, modellazione, interpretazione delle normative).

Di conseguenza, i laureati entrano nel mercato del lavoro privi delle competenze concrete e spesso devono imparare sul campo, ritardando così il loro sviluppo professionale.

La soluzione risiede in una riforma urgente dei curricula.

Le scuole private di architettura adottano approcci più moderni: coinvolgono professionisti in attività didattiche, propongono programmi riconosciuti e aggiornati, e limitano il numero di studenti per garantire mentorship e qualità dell’insegnamento.

Nonostante i costi più elevati, queste scuole privilegiano la qualità rispetto alla quantità.

Le università tradizionali invece rimangono spesso ancorate a metodi conservatori, ostacolate dalla burocrazia, dall’obsolescenza delle metodologie e dalla scarsa connessione con i professionisti attivi nel settore.

Di conseguenza, molti giovani architetti preferiscono percorsi informali: creano corsi propri, tengono lecture su piattaforme indipendenti o organizzano workshop pratici.

L’architettura moderna deve unire arte, ingegneria e funzionalità, non essere soltanto un gioco di forme o facciate appariscenti.

Deve riflettere valori, creare ambienti funzionali e rispondere alle sfide attuali come sostenibilità e resilienza.

Per realizzare tutto ciò, sono necessarie riforme profonde: aggiornamenti legislativi, revisione delle normative e promozione dell’innovazione.

Attualmente, i processi legislativi in Ucraina sono molto lenti e complessi; per modificare o adottare norme cruciali, si devono attraversare lunghe procedure burocratiche.

La recente emergenza degli standard per i rifugi dimostra le limitazioni di questo sistema.

Inoltre, manca una visione chiara e strategica per il futuro del Paese — senza una prospettiva di lungo termine, i cambiamenti risultano inefficaci e frammentari.

La formazione degli architetti deve evolversi dall’essere semplice riproduzione di schemi a un ambiente che favorisca pensiero critico, responsabilità e competenze pratiche.

I futuri architetti devono comprendere che progettano non solo edifici, ma ambienti sociali e culturali che influenzeranno il destino del Paese.

Se già oggi si avviano queste trasformazioni, tra dieci anni l’Ucraina avrà non solo città ricostruite, ma anche una generazione di architetti capace di plasmare un futuro sostenibile e innovativo, andando oltre la mera riparazione del passato.

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