Operazione militare di vasta scala a Gaza: Israele si prepara a mobilitare le riserve e a completare l’occupazione
Secondo le ultime fonti israeliane, il governo di Israele ha in programma di annunciare nei prossimi giorni una mobilitazione di riservisti di vaste proporzioni, segnando così il primo passo verso l’attuazione di un piano ambizioso volto a occupare completamente la Striscia di Gaza.
Le fonti mediatiche hanno riferito che le autorità intendono chiamare a raccolta decine di migliaia di militari per condurre un’operazione militare su larga scala, con l’obiettivo di prendere il controllo delle zone chiave di Gaza e di spingere la popolazione civile a spostarsi verso sud, al fine di ridurre le vittime civili.
Il capo di stato maggiore delle Forze di Difesa di Israele, il generale Eyal Zamir, durante un recente incontro, ha sottolineato l’importanza di ridurre al minimo i rischi per gli ostaggi ancora detenuti a Gaza, evidenziando che le decisioni del governo riguardo all’operazione sono cruciali e devono essere pianificate attentamente.
Ha criticato duramente la decisione del consiglio di sicurezza crustata nella notte tra il 7 e l’8 agosto, definendola un grave errore, e ha avvertito che qualsiasi concessione potrebbe compromettere le possibilità di liberare i prigionieri in futuro.
Zamir ha anche sottolineato l’urgenza di costruire nuovi ospedali a Gaza, dato il grave deficit di infrastrutture civili, che rende più complicate le operazioni umanitarie.
Senza un aiuto umanitario sostanziale per oltre un milione di abitanti, l’attuazione del piano potrebbe causare conseguenze disastrose per la popolazione civile e rendere impossibile la liberazione degli ostaggi.
La situazione è peggiorata dopo che il consiglio militare e politico israeliano ha approvato, l’8 agosto, il controllo totale di Gaza.
Questa decisione ha suscitato reazioni internazionali.
Il 8 agosto, i ministri degli Esteri di Regno Unito, Australia, Germania, Italia e Nuova Zelanda hanno emesso una dichiarazione congiunta condannando le azioni israeliane e chiedendo soluzioni diplomatiche.
Il 9 agosto, oltre 20 paesi arabi e musulmani, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, hanno condannato decisamente la mossa israeliana, qualificandola come una violazione flagrante del diritto internazionale e un tentativo di consolidare un’occupazione illegale.
Nel fine settimana, a Tel Aviv, più di 100.000 persone sono scese in piazza in una protesta di massa contro il progetto di occupazione totale di Gaza, chiedendo di fermare le operazioni militari e di liberare gli ostaggi detenuti da Hamas.
La tensione nella regione si è intensificata, indicando un quadro di profonde crisi politica e umanitaria.