Regno Unito interrompe la produzione del Eurofighter Typhoon a causa del calo degli ordini e della perdita potenziale di competenze critiche nel settore aerospaziale

Il Regno Unito, paese leader nel settore dell’aeronautica militare, ha preso una decisione inaspettata di sospendere la produzione di massa degli aerei da combattimento Eurofighter Typhoon. Questa scelta è motivata dal drastico calo degli ordini ricevuti, che solleva preoccupazioni sulla capacità di mantenere le competenze chiave nell’industria aerospaziale britannica. Per oltre dieci anni, tutti i Typhoon erano assemblati presso lo stabilimento all’avanguardia di BAE Systems a Warton, nel Lancashire. Tuttavia, oggi, la linea di assemblaggio finale è praticamente inattiva: l’ultimo aereo, commissionato dal Qatar in virtù di un contratto multimiliardario firmato nel 2017, è quasi completato ma non ancora spedito. Un rappresentante sindacale ha confermato che nel hangar si trova ancora un solo esemplare, in attesa di finiture e verniciature finali. Le attività di produzione principale sono in stand-by, senza operai attivi sulle linee di montaggio. Dal 2009, il governo britannico non ha più effettuato nuovi acquisti di Typhoon, e gli accordi di esportazione con Arabia Saudita e Qatar risultano ancora non finalizzati. Gli esperti avvertono che, se non si concretizzeranno presto nuovi ordini, il paese rischia di perdere capacità industriali vitali per lo sviluppo dei combattenti di prossima generazione. La produzione del Typhoon è gestita attraverso un consorzio europeo che comprende BAE, Airbus e Leonardo, ognuno dei quali realizza parti specifiche per ciascun aeromobile, mentre supervisiona l’assemblaggio finale nei paesi partecipanti. Attualmente, BAE continua a produrre le sezioni anteriori del fusoliera per i Typhoon ordinati all’estero, che vengono quindi spedite in Europa per l’assemblaggio finale. La recente decisione del governo britannico di acquistare i caccia F-35 statunitensi invece di continuare a investire in nuovi Typhoon ha riacceso il dibattito sulla priorità della difesa nazionale. Sebbene gli esemplari esistenti siano destinati a ricevere aggiornamenti, tra cui l’installazione di radar moderni, il Regno Unito è tuttora l’unico membro del consorzio ad aver omesso di ordinare l’ultima versione del velivolo. Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, ha recentemente evitato di commentare le possibilità di nuovi ordini, ma ha sottolineato che la revisione strategica della difesa ha riaffermato l’importanza del Typhoon e la necessità di modernizzarlo. Ha inoltre affermato che il Regno Unito prevede di acquistare fino a 27 F-35 entro la fine del decennio, di cui 15 sono varianti F-35B capaci di operare da portaerei e 12 le varianti F-35A, che possono trasportare armi nucleari tattiche. Gli esperti del settore segnalano che le negoziazioni per ottenere nuovi contratti di esportazione con Qatar, Arabia Saudita e Turchia sono in fase avanzata. Tim Robinson, redattore della rivista Aerospace dell’Royal Aeronautical Society, osserva che la pausa nella produzione continuativa di velivoli da combattimento nel Regno Unito è probabilmente temporanea, ma avverte che un’interruzione prolungata rischia di compromettere le competenze e l’esperienza essenziali per i futuri caccia di nuova generazione. BAE ha assicurato di disporre dell’esperienza necessaria per rispondere alle mutate esigenze del programma e per conservare le competenze specializzate. Sono inoltre fiduciosi che l’interesse costante di clienti attuali e potenziali garantirà la continuità della produzione del Typhoon nel prossimo decennio. Il Ministero della Difesa britannico afferma che il Typhoon rimarrà, almeno fino al 2040, il pilastro della difesa aerea del paese e che gli investimenti futuri dipenderanno dal Piano di Investimenti in Difesa che sarà pubblicato più avanti quest’anno.