Delegazione israeliana a Doha: un nuovo passo verso i negoziati di pace con Hamas

In una domenica segnata da tensione e incertezza, il governo israeliano ha preso un importante iniziativa verso la risoluzione di una crisi prolungata e acuta nella Striscia di Gaza e nelle aree circostanti. La pratica diplomatica prevede spesso l'invio di delegazioni per negoziare con le parti avverse, e anche questa volta non è stato diverso. Secondo fonti affidabili, una delegazione israeliana si è recata a Doha, capitale del Qatar, per partecipare a negoziati indiretti con rappresentanti di Hamas. L’obiettivo principale è raggiungere un accordo sulla liberazione di ostaggi e sull’instaurazione di un cessate il fuge duraturo, che possa contribuire a ridurre le tensioni e alleviare la crisi umanitaria nella regione. Secondo le fonti, dei mediatori sono coinvolti nel processo e le discussioni sono sostenute da Stati Uniti e Israele. La notizia più significativa è che Hamas avrebbe accettato un progetto di accordo quadro, che prevede la liberazione di circa la metà dei oltre 200 ostaggi e dei corpi delle vittime entro due mesi, a fasi successive. Tuttavia, i rappresentanti ufficiali sottolineano che il gruppo ha tre richieste urgenti: prolungare le negoziazioni per un cessate il fuge permanente e duraturo, ripristinare integralmente l’aiuto umanitario sotto l’egida dell’ONU e far ritirare le truppe israeliane dalle posizioni attuali. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha espresso il suo dissenso rispetto a queste proposte, dichiarando che sono inaccettabili per Israele. Nel frattempo, si prepara a un viaggio negli Stati Uniti, dove si incontrerà con il presidente Donald Trump per discutere della situazione a Gaza, dell’Iran e di altre questioni di sicurezza regionale. Secondo fonti di mediazione, Hamas avrebbe accettato un accordo quadro, ma con tre richieste immediate: continuare le negoziazioni per un accordo di cessate il fuge completo e duraturo, garantire il ripristino totale dell’aiuto umanitario e coordinare il ritiro delle forze israeliane dalle posizioni attuali. Attualmente, più di 50 ostaggi sono detenuti nella Striscia di Gaza. Secondo dati israeliani, 12 di loro sono probabilmente vivi, mentre gli altri sono considerati deceduti. Nonostante gli sforzi diplomatici, i combattimenti continuano nella regione, evidenziando la complessità e la pericolosità della situazione. In generale, questa visita e i negoziati segnano una nuova fase nei tentativi di trovare una soluzione pacifica a un conflitto che dura da troppo tempo, anche se il risultato finale rimane incerto.