la Slovenia si prepara a un referendum decisivo sulle spese di difesa e l’adesione alla NATO

Chas Pravdy - 05 Luglio 2025 03:22

La Slovenia è attualmente al centro di un acceso dibattito nazionale riguardante le proprie politiche di difesa e l’orientamento strategico, sia all’interno che all’esterno della NATO. Il parlamento del paese ha sostenuto l’iniziativa del Partito di Sinistra di effettuare un referendum consultivo volto a valutare l’opinione pubblica sulla possibilità di aumentare le spese militari al 3% del PIL, circa 2,1 miliardi di euro all’anno, entro il 2030. La proposta ha ottenuto il supporto politico di due sui tre principali partiti della coalizione — Sinistra e i Social Democratici — oltre che di diversi altri piccoli partiti di opposizione, tutti interessati a potenziare le capacità difensive del paese e a garantire un livello di sicurezza adeguato in uno scenario globale sempre più complesso. La domanda che sarà posta nel referendum riguarderà il sostegno o meno all’aumento delle spese di difesa al 3% del PIL entro il 2030. La data del voto non è ancora stata fissata, poiché il parlamento deve approvare una risoluzione specifica per poterlo organizzare. È importante sottolineare che i risultati di questa consultazione sono di natura non vincolante e servono unicamente come raccomandazione per i responsabili politici. Un passo politico importante è stato fatto dal primo ministro Robert Golob del movimento Libertà, che ha annunciato l’intenzione di avviare un altro referendum, questa volta sull’adesione della Slovenia alla NATO. Golob ha illustrato che ci sono solo due strade possibili: restare nell’alleanza e continuare a pagare le quote, oppure uscire completamente, ritenendo questa l’unica opzione chiara. Ha evidenziato che altre vie, soprattutto populiste, non sono nel migliore interesse a lungo termine del paese. Questi sviluppi sono immersi nel contesto di una decisione governativa di maggio, che ha approvato l’aumento della spesa per la difesa al 3% del PIL entro il 2030, contrastando con l’obiettivo ufficiale del 5% stabilito durante il vertice NATO. Questa scelta ha generato tensioni all’interno della coalizione governativa, poiché le diverse forze politiche hanno visioni divergenti sul ruolo dell Slovenia nella sicurezza globale e sui propri impegni con l’alleanza. Questi dibattiti proseguiranno probabilmente a influenzare le future politiche estere e di difesa del paese, con l’opinione pubblica e i referendum in programma che giocheranno un ruolo decisivo nel definire il percorso del paese.

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