L’Ucraina conquista oltre 22 miliardi di dollari di finanziamenti esterni nel primo semestre 2025 e si prepara alle nuove sfide di bilancio

Nei primi sei mesi del 2025, l’Ucraina è riuscita ad attrarre più di 22 miliardi di dollari di supporto finanziario esterno destinato al suo Bilancio di Stato — un risultato notevole che evidenzia il rafforzamento del sostegno internazionale in un periodo di conflitto prolungato. Rapporti ufficiali, pubblicati il 3 luglio dal Ministero delle Finanze ucraino, indicano che donatori e organizzazioni partner hanno fornito integralmente i fondi previsti, soprattutto nei settori sociale e umanitario. Parallelamente, il paese continua a destinare risorse interne significative per garantire la sicurezza nazionale e la difesa, mantenendo questa priorità nel programma di governo. I principali finanziatori esterni sono i paesi del G7 e l’Unione Europea, che hanno erogato complessivamente 17,6 miliardi di dollari attraverso meccanismi come ERA (Accelerazione Straordinaria delle Entrate per l’Ucraina), finanziato dai ricavi provenienti da attività russe congelate. Inoltre, l’UE ha contribuito con 3,8 miliardi di euro tramite il programma Ukraine Facility, offrendo sovvenzioni e prestiti a condizioni agevolate per stabilizzare l’economia ucraina. Il Fondo Monetario Internazionale ha assegnato 400 milioni di dollari a seguito del settimo riesame del programma Extended Fund Facility. La Giappone ha fornito 190 milioni di dollari in un progetto congiunto con la Banca Mondiale volto a rafforzare la resilienza delle infrastrutture di trasporto nazionali e modernizzare le reti di comunicazione, mentre la Banca Mondiale ha versato altri 50 milioni di dollari per migliorare il sistema sanitario attraverso il progetto THRIVE. Le esigenze di finanziamento esterno dell’Ucraina fino alla fine del 2025 sono stimate in 39,3 miliardi di dollari, spingendo il Ministero delle Finanze a cercare attivamente nuove fonti di supporto. Uno strumento chiave è l’iniziativa ERA, che prevede fino a 50 miliardi di dollari di prestiti, rimborsabili e gestibili attraverso i futuri ricavi derivanti da attività russe congelate. Già nel 2025, l’Ucraina ha ricevuto 17,6 miliardi di dollari tramite questo meccanismo, mentre in aprile l’UE ha concesso 3,5 miliardi di euro di finanziamenti, di cui 3,1 miliardi sotto forma di prestiti agevolati e 400 milioni come sovvenzioni. Nel frattempo, il FMI ha approvato altri 400 milioni di dollari dopo il secondo riesame del suo programma. Questi aiuti si estendono anche alle infrastrutture e alla sanità: il Giappone ha finanziato il progetto DRIVE per rinnovare le strade, i ponti e rafforzare la sicurezza del sistema di trasporto nazionale, mentre la Banca Mondiale guida il progetto THRIVE per rafforzare il sistema sanitario e garantire servizi medici affidabili. Questi sforzi complessivi hanno permesso all’Ucraina di mantenere stabilità anche durante la guerra totale in corso. Dal principio del conflitto, partner internazionali hanno investito oltre 137 miliardi di dollari in assistenza alla nazione, testimonianza dell’impegno forte della comunità globale per la sovranità e la ripresa economica dell’Ucraina. Guardando al futuro, le autorità ucraine stanno predisponendo scenari di sviluppo a medio termine: il 27 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato la Dichiarazione di Bilancio per il periodo 2026-2028, che definisce i parametri principali e le priorità fiscali. Il documento considera due scenari possibili: un ottimistico, con miglioramenti sulla sicurezza a partire dal 2026 secondo le previsioni macroeconomiche, e uno pessimista, che suppone un proseguimento del conflitto su vasta scala, richiedendo di mantenere elevati livelli di spesa per la difesa e la sicurezza.