Il sindaco dell’occupazione di Luhansk ucciso in un’esplosione vicino alla sua abitazione

Nella città di Luhansk, che da diversi anni è sotto il controllo delle forze filo-russe, si è verificato un episodio misterioso e tragico. Nella mattina del 3 luglio, si è verificata un’esplosione vicino all’ingresso di un edificio in via Taras Shevchenko, appartenenente all’ex ‘sindaco’ dell’amministrazione occupante, Manolis Pilavov. Questa figura ha avuto un ruolo significativo all’interno delle strutture di occupazione filo-russe nella regione, governando la città per quasi nove anni dalla prima invasione nel 2014. L’esplosione ha completamente distrutto l’ingresso dell’edificio e la forza dell’esplosione ha scagliato alcune persone a diversi metri di distanza. Tre altri individui sono rimasti feriti nell’incidente. Secondo fonti vicine ai servizi russi di sicurezza, l’ordigno esplosivo era posato in una borsa appartenente a una donna che si era avvicinata alla porta. Il Comitato Investigativo russo ha già aperto un procedimento penale per omicidio volontario. Manolis Pilavov, di 61 anni, che fu anche presidente della federazione calcistica locale e membro del Partito delle Regioni, rimane una figura di rilievo legata alla fase di occupazione e di distruzione della città. La sua morte rappresenta un’ulteriore triste testimonianza della difficile e tesa situazione nella regione, che continua ad attirare l’attenzione internazionale.