Il leader scout ucraino e difensore Romain ‘Orlyk’ Oryshchenko morto in combattimento frontale

Chas Pravdy - 03 Luglio 2025 14:45

Nel difficile contesto della guerra che da oltre un anno insanguina il suolo ucraino, la perdita improvvisa e dolorosa di una figura così rilevante come Romain Oryshchenko — conosciuto nel mondo scout come 'Orlyk' — rappresenta un grave lutto che scuote l’intera nazione. Il 2 luglio, durante un attacco missilistico ordinato dalle forze russe, questo coraggioso difensore dell’Ucraina e leader scout è stato ucciso sul campo di battaglia. Oryshchenko era uno degli attivisti più impegnati nel sostegno all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina, partecipando fin dal 1997 alla creazione e gestione di unità scout nella regione di Tcherkassy. La sua morte richiama l’attenzione sul prezzo altissimo della libertà. La causa della sua morte è stata una bomba guidata che ha colpito la sua postazione durante le operazioni militari, causandogli ferite fatali. Oltre al suo impegno sul fronte, aveva partecipato con vigore alle rivoluzioni di massa come la Rivoluzione Arancione e la Rivoluzione della Dignità, facendo parte del comando della Self-Defense di Maidan e coordinando le unità di autogestione in diverse regioni del paese. Sin dai primi giorni dell’Operazione Anti-Terrorismo, aveva contribuito alla formazione e al rifornimento di battaglioni volontari, rafforzando la capacità difensiva dell’Ucraina. Nel 2016, aveva conseguito la qualifica di ufficiale militare, e nel 2020 si era arruolato volontariamente nelle Forze Armate ucraine. Durante l’invasione russa di vasta scala, ha combattuto nella regione di Kyiv e successivamente, in qualità di capitano e comandante della 2ª compagnia di fanteria motorizzata della 72ª Brigata meccanizzata, ha partecipato a battaglie intensissime presso Kodema, Bakhmut e Vuhledar nel Donbas. Nonostante le ferite riportate, è sempre tornato in prima linea. Lascia la moglie Svitlana, il figlio Andriy — anch’egli militare — e la figlia Daryna. I figli di Romain continuano il suo esempio, attivi nel movimento scout e nella lotta per l’indipendenza dell’Ucraina. Purtroppo, pochi giorni fa sono morti anche il colonello Sergey Zakharevich, comandante della 110ª Brigata meccanizzata, e il suo vice Dmytro Romanyuk, in un altro attacco russo. Questi eventi manifestano il costo straordinario di questa guerra e ricordano il coraggio eccezionale di coloro che sacrificano la propria vita per proteggere la libertà del loro paese.

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