Senza timone né vele: la principale forza politica tedesca può trovare una nuova rotta in un mondo in cambiamento?

Chas Pravdy - 02 Luglio 2025 17:37

In Germania, una delle forze politiche più antiche e influenti attraversa una crisi di identità profonda e complessa: si tratta del Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD). Un tempo considerato come un «partito del popolo», l’SPD si trova oggi di fronte a un crocevia, tra rinnovamenti interni e la ricerca di nuove direzioni strategiche di fronte alle sfide attuali. La convention tenutasi a fine giugno non è stata solo una formalità, ma un’occasione per riflettere: qual è la missione moderna dei socialdemocratici e quale ruolo dovrebbe assumere il loro principale corso politico? Dopo i risultati elettorali del 2025, che sono stati i peggiori in epoca postbellica — con solo circa il 16% dei voti — le prospettive di supporto alla formazione sono crollate, attestandosi ormai intorno al 15%. Questa situazione ha suscitato preoccupazioni tra i leader e i membri del partito. Lo stato attuale dell’SPD riflette una profonda divisione tra i valori tradizionali e le realtà della politica moderna. Dopo decenni di coinvolgimento in coalizioni di governo — tra cui la cosiddetta «grande coalizione» con Olaf Scholz — il partito vede deteriorarsi la propria immagine di difensore degli interessi delle classi lavoratrici. I compromessi continui hanno privato il partito della sua autenticità e ne hanno indebolito la capacità di mobilitare il proprio elettorato attorno a un programma chiaro e convincente. Le discussioni principali riguardano temi come la politica militare e di difesa, l’aumento del budget militare, le riforme del ministero della difesa e gli impegni con la NATO. Le proposte del ministro della difesa Boris Pistorious, tra cui le idee sul servizio militare e la modernizzazione delle forze armate, hanno incontrato forte opposizione, specialmente tra la sinistra e i giovani. Questo conflitto interno si manifesta anche nella politica estera. Il cosiddetto 'Manifesto per la pace', firmato da veterani dell’ala sinistra, come Rolf Mützenich e Ralph Stegnar, propone un atteggiamento più cauto nei confronti della Russia, critica la NATO e invoca un riavvicinamento — suscitando feroci critiche dalla dirigenza del partito. Il vicecancelliere e co-leader dell’SPD Lars Klingbeil, insieme al ministro della difesa Pistorious, hanno qualificato il documento come ‘marginale’ e ‘disconnesso dalla realtà’, accentuando così le divisioni interne tra chi sostiene una linea più ferma e chi spinge per il dialogo e la cooperazione. La principale sfida per l’SPD rimane come riconquistare la fiducia degli elettori. Quale orientamento ideologico deve adottare per il futuro? Tornare alle proprie radici — difesa dei diritti dei lavoratori e giustizia sociale — o prendere una posizione più pro-europea e pro-ucraina? L’analista Wolfgang Magath sottolinea: ‘In questa fase cruciale, il partito deve mostrare unità e definire una visione strategica chiara; altrimenti rischia di perdere la propria identità e il supporto elettorale’. Ripristinare la coesione interna e riconquistare i valori fondamentali sono le chiavi per superare questa crisi e riconquistare un ruolo di rilievo nella politica tedesca.

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