La Germania intensifica le misure contro la flotta clandestina russa nel Mar Baltico

In risposta alle crescenti preoccupazioni legate ai rischi ambientali e alla possibilità di eludere le sanzioni internazionali, la Germania ha deciso di aumentare i controlli sulla navigazione marittima nel Mar Baltico. Questa iniziativa mira a contrastare la cosiddetta flotta fantasma russa — vecchi e obsoleti natanti che cercano sistematicamente di aggirare le restrizioni imposte dalla comunità internazionale, specialmente quelle relative alle importazioni di petrolio russo. Secondo quanto riferito dal Financial Times, le autorità tedesche hanno recentemente iniziato a richiedere ai proprietari di petroliere dirette verso est, passando per le acque tra le isole di Femer e Lolland, la presentazione di documenti assicurativi attestanti la conformità alle norme europee. Questi sforzi fanno parte di una più ampia iniziativa coordinata con altri paesi del Nord Europa, che mira a ridurre l’attività di questi vecchi mercantili e ad impedire loro di fungere da via di bypass dell’embargo sul petrolio imposto dal G7. La Svezia e altri stati regionali hanno rafforzato i controlli per garantire il rispetto delle normative. Le sanzioni del G7 vietano alle compagnie assicurative occidentali di fornire copertura alle navi che infrangono il limite di prezzo di 60 dollari al barile sul petrolio russo, ma molte di queste navi clandestine si avvalgono di assicuratori poco affidabili o operano senza copertura assicurativa. Il ministro degli Esteri tedesco, Johannes Wadulf, ha sottolineato che l’obiettivo principale è aumentare la pressione su questa flotta nascosta e proteggere il Mar Baltico da rischi ecologici ed economici. Verifiche assicurative regolari sono considerate fondamentali per facilitare un pronti inserimento delle navi nelle liste sanzionatorie e limitarne l’attività. Negli ultimi anni, le preoccupazioni riguardanti i danni ambientali sono cresciute, specie a causa di incidenti di petrolio legati a questo traffico illegale, che rappresentano gravi minacce per le regioni costiere. Gli esperti stimano che tra il 2022 e il 2023 ci siano stati quasi trenta incidenti associati a queste navi fantasma. L’Unione Europea sta lavorando a rafforzare le sanzioni, per impedire alla Russia di eludere i limiti imposti. Tra le proposte in discussione c’è anche una riduzione del limite di prezzo del petrolio, che passerebbe da 60 a 45 dollari al barile. Tuttavia, durante le ultime riunioni, alcuni paesi come la Slovacchia, che sono ancora fortemente dipendenti dal petrolio e dal gas russi, hanno opposto resistenza. La presenza di questa flotta clandestina garantisce a Mosca benefici economici, ma al tempo stesso rappresenta una minaccia ambientale significativa, a causa di sversamenti di petrolio e inquinamento degli ecosistemi marini. Nonostante le diverse iniziative, le misure attuali si rivelano ancora insufficienti, e gli esperti chiedono interventi più drastici per ridurre le attività illegali e rafforzare la tutela dell’ambiente marino.