I Segreti della Cauzione: Chi C’è Dietro i 120 Milioni di Hryvnia per Chernishov e il Loro Coinvolgimento in Schema di Corruzione

È stato scoperto che il vicepremier e ministro dell’Unità Nazionale, Alexey Chernishov, coinvolto in un importante caso di corruzione, ha ottenuto una cauzione di importo senza precedenti — 120 milioni di hryvnia. Tuttavia, non esiste un consenso unanime su chi abbia effettivamente finanziato questa somma. Tutti gli individui coinvolti, che negano ogni partecipazione, sono ora noti ai giornalisti del progetto "Schemes". È emerso che diverse entità, tra cui una società di recente costituzione, la moglie dell’accusato e una manager di un’impresa edilizia, hanno contribuito al pagamento della cauzione, sollevando interrogativi sul loro ruolo reale. La prima a versare la cifra è stata Svetlana Chernishova, moglie del sospettato, con 10 milioni di hryvnia, seguita da oltre 2,6 milioni di hryvnia forniti dalla Fоравто Тор, fondata ad aprile 2025 e con sede a Dnipro, specializzata nel commercio all’ingrosso di parti di automobili, guidata da Eduard Martynenko, che ha dichiarato di non essere a conoscenza del contributo. Un’altra figura chiave è stata Daria Bedia, che ha trasferito 44 milioni di hryvnia ed è responsabile del marketing del gruppo DIM, attivo nel settore edilizio e immobiliare. La domanda sorge spontanea: come hanno fatto queste ingenti somme a essere raccolte da persone esterne al controllo pubblico? È importante sottolineare che Bedia, che ha contribuito con parte della cauzione, affitta un appartamento dalla famiglia dell’ispettore delle dogane di Kiev, Taras Shvenden, che nel 2023 ha dichiarato redditi multimilionari e proprietà. Alexander Nasiakovsky, amministratore delegato di DIM e imprenditore immobiliare, ha affermato di non essere stato informato della cauzione e di non aver avuto contatti con Chernishov. Intanto, l’imprenditore ucraino Maksym Kryppa, titolare di numerosi immobili a Kiev e presidente della Federazione degli Esport, ha negato ogni coinvolgimento durante un’intervista ai giornalisti. La High Anti-Corruption Court ha confermato che l’intera somma, superiore a 120 milioni di hryvnia, è stata versata, nonostante Chernishov abbia dichiarato che i suoi conti erano bloccati e che avrebbe avuto bisogno di tempo per raccogliere i fondi. Questo caso illumina la profondità della corruzione radicata e delle operazioni occulte coinvolgenti alte cariche di governo e élite economiche ucraine.