Chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca afferma che Onufrius non possiede cittadinanza russa e intende impugnare il decreto di Zelensky

La Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca sostiene con fermezza che il loro leader, il metropolita Onufrius, non detiene alcuna cittadinanza russa. I rappresentanti della chiesa evidenziano che egli possiede soltanto passaporti ucraini e che tutte le accuse riguardanti una possibile cittadinanza russa sono infondate e prive di ogni fondamento legale. Il portavoce dell’UOC-MP, il metropolita Clemente, ha dichiarato in un’intervista a «Suspilne» che Onufrius non ha mai avanzato richieste di cittadinanza russa né ha contattato le autorità russe per ottenerla. Secondo lui, queste accuse sono del tutto false e prive di basi concrete. Inoltre, ha annunciato che il metropolita intende proporre ricorso contro il decreto presidenziale che gli ha revocato la cittadinanza ucraina. Da documenti ufficiali conferma che il suo unico status di cittadino è quello ucraino e che non possiede altri passaporti o cittadinanze. La vicenda ha guadagnato ulteriore attenzione dopo che il 2 luglio il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina ha ufficialmente comunicato la revoca della cittadinanza di Orest Berezovsky, conosciuto come Onufrius, evidenziando che nel 2002 aveva ottenuto la cittadinanza russa senza comunicarlo alle autorità ucraine. Nonostante questa doppia cittadinanza, Berezovsky – Onufrius – continua a sostenere le politiche della Chiesa ortodossa russa e la sua leadership, tra cui il patriarca Kirill, che ha benedetto pubblicamente la guerra della Russia contro l’Ucraina. Questa situazione solleva numerose domande sul suo grado di lealtà e sulla sua posizione in questa crisi geopolitica che attraversa l’attuale contesto internazionale.