Produzione record di gas presso Arctic LNG 2, soggetto a sanzioni, segnala una possibile ripresa e tentativi di eludere le restrizioni internazionali

Chas Pravdy - 01 Luglio 2025 00:28

Il progetto Arctic LNG 2 in Russia, soggetto a sanzioni internazionali a causa delle tensioni geopolitiche e del conflitto in Ucraina, mostra segni di rialzo dell’attività produttiva. A giugno, l’impianto ha raggiunto livelli sorprendenti, con una produzione giornaliera di gas di 14 milioni di metri cubi, quasi il 50% in più rispetto ai dati registrati al momento del suo avvio nel dicembre 2023, quando la media giornaliera era di 13,7 milioni di metri cubi. Questo incremento, inusuale per strutture sottoposte a sanzioni, potrebbe indicare una riattivazione delle operazioni, specialmente nel segmento del gas naturale liquefatto (GNL). Sebbene tali dati non sempre riflettano un aumento diretto delle esportazioni di GNL, le tendenze storiche mostrano che i periodi di aumento della produzione coincidono spesso con fasi di esportazione attiva. È probabile che la Russia cerchi vie per aggirare le restrizioni internazionali, come indicano le recenti analisi delle rotte marittime di un naviglio GNL, precedentemente inserito nella lista delle sanzioni—ad esempio, l’Iris, precedentemente nota come North Sky—che si trova ora in movimento nelle acque artiche, probabilmente scaricando gas per l’esportazione. La nave ha lasciato il terminal di Murmansk ed è prevista che arrivi lì entro il 2 luglio, facilitando il trasferimento di GNL verso navi convenzionali, spesso utilizzate per aggirare le sanzioni. Questa evoluzione suggerisce che la Russia si impegna a mantenere la propria presenza sul mercato del GNL nonostante le restrizioni esterne. La società Novatek, principale azionista e operatore del progetto Arctic LNG 2, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, lasciando la situazione incerta. In generale, l’aumento dell’attività intorno ad Arctic LNG 2 potrebbe essere interpretato come uno sforzo strategico della Russia per continuare a produrre e esportare gas, nonostante le crescenti restrizioni internazionali.

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