Mercati Finanziari Globali in Tensione: Attesa del Voto sul Piano Fiscale di Trump e il Suo Impatto su Valute e Azioni

Martedì, i mercati finanziari mondiali hanno attraversato profonde oscillazioni, spinte dall’attesa del voto decisivo sul provvedimento di riforma fiscale proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Nei mercati asiatici si è registrato un rialzo degli indici azionari, mentre il dollaro statunitense è sceso ai livelli più bassi degli ultimi anni. Questi movimenti sono alimentati dalle crescenti preoccupazioni che i dibattiti al Senato possano influenzare le prospettive economiche del paese e il valore della sua moneta. Secondo Reuters, nei giorni scorsi le borse avevano raggiunto record storico, sostenute dall’ottimismo riguardo a futuri accordi commerciali. Tuttavia, divergenze sulle conseguenze finanziarie del nuovo progetto di legge, che secondo le stime aumenterebbe il debito pubblico degli Stati Uniti di oltre 3 trilioni di dollari, hanno generato incertezza tra gli investitori. In Giappone, l’indice Nikkei è calato dell’1,3%, a causa dell’apprezzamento dello yen rispetto al dollaro, che penalizza gli esportatori giapponesi. Contemporaneamente, i prezzi del petrolio continuano a scendere per il secondo giorno consecutivo, mentre l’oro ha registrato un aumento di valore. Ray Attrill, capo della strategia valutaria alla Reserve Bank of Australia, ha evidenziato come i prossimi giorni siano concentrati sulle discussioni al Senato riguardo al disegno di legge. In generale, l’indice MSCI per la regione Asia-Pacifico escluso il Giappone è salito dello 0,4%, spronato dall’aumento del 1,1% dell’indice Kospi sudcoreano. I dati sul sentiment imprenditoriale della Bank of Japan e sull’attività nel settore manifatturiero cinese indicano che le principali economie della regione continuano a vivere momenti di turbulencea a causa delle tensioni commerciali. L’attività manifatturiera del Giappone ha mostrato i primi segnali di ripresa in oltre un anno, anche se le prospettive per le esportazioni restano difficili. L’indice azionario cinese è aumentato soltanto dello 0,1%, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,2%. Il dollaro ha subito un calo dello 0,2% rispetto allo yen, arrivando a 143,79 yen per dollaro, mentre si è mantenuto pressoché invariato rispetto all’euro, a quota 1,1808 dollari, livello più basso da settembre 2021. I prezzi del petrolio sono scesi dello 0,5%, attestandosi a 64,80 dollari al barile, in attesa di un aumento della produzione da parte dell’OPEC+ in agosto. L’oro, invece, ha registrato un aumento dello 0,6%, raggiungendo i 3.322,62 dollari l’onza. I futures sull’indice Euro Stoxx 50 sono saliti di circa lo 0,1%, mentre i futures sul DAX tedesco sono aumentati dello 0,2%. Il voto al Senato sul progetto di riduzione fiscale e di spesa di Trump è stato ritardato a causa di lunghe discussioni e modifiche, con una decisione finale prevista per il 4 luglio, Festa dell’Indipendenza degli Stati Uniti. Nel frattempo, le negoziazioni commerciali mondiali rimangono tese, con gli attori che cercano di concludere nuovi accordi prima delle scadenze imposte da Trump. Gli investitori attendono inoltre dati chiave sul mercato del lavoro statunitense, previsti per giovedì, i quali potrebbero influenzare notevolmente la direzione dei mercati.