I droni ucraini « Bober » distruggono i sistemi di difesa aerea russi in Crimea: nuove prove dell’efficacia militare ucraina

Chas Pravdy - 01 Luglio 2025 10:00

L’operazione compiuta dai droni senza pilota ucraini « Bober » o UJ-26 continua a stupire con i risultati raggiunti nelle aree occupate, in particolare in Crimea. Secondo le ultime notizie rilasciate dal Direttore Generale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino, questi droni di alta tecnologia sono in grado di penetrare le difese nemiche e distruggere sistemi di difesa aerea russi di fondamentale importanza e alta spesa. Le riprese pubblicate mostrano la distruzione precisa di numerosi obiettivi militari russi, confermando così l’aumento delle capacità operative delle forze ucraine nella loro lotta contro l’aggressore. Nei filmati si vede chiaramente come i droni ucraini penetrano nella zona occupata e prendono di mira con precisione infrastrutture militari strategiche russe. Tra gli obiettivi distrutti ci sono un sistema di missili anti-aerei «Pantsir-S1» con il suo personale, il sistema radar «Niobiy-SV», la stazione radar costiera «Pechora-3», il complesso radar «Protivnik-GE» e un caccia russo Sukhoi Su-30 basato sulla base aerea di Saki. Questo non è il primo attacco di droni ucraini contro obiettivi russi in Crimea o nella regione di Briansk. In precedenza, avevano danneggiato depositi di carburante missilistico, provocando incendi nei depositi di munizioni. Queste azioni evidenziano la crescente capacità dell’Ucraina di effettuare colpi mirati su obiettivi tecnologicamente avanzati nelle profondità del territorio nemico. Questi eventi indicano un deterioramento progressivo della situazione militare della Russia nelle regioni occupate e rafforzano la posizione dell’Ucraina nel conflitto in corso. In generale, i droni ucraini « Bober » sono diventati un simbolo della guerra moderna ad alta tecnologia, capace di neutralizzare anche i sistemi di difesa aerea più sofisticati, un tempo ritenuti invulnerabili. Questi sviluppi rappresentano un cambio significativo nell’autonomia tattica e strategica dell’Ucraina, contribuendo a modificare l’equilibrio di potere nella regione e rafforzando la sicurezza ucraina nelle aree occupate della Crimea e oltre.

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