La Russia accelera le esportazioni clandestine di GNL a causa di sanzioni e contrazione delle forniture via gasdotti

Chas Pravdy - 29 Giugno 2025 20:35

In risposta alla crescente pressione economica e politica derivante dalle sanzioni occidentali, la Russia ha adottato nuove strategie per sostenere e aumentare le proprie esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL). Al centro di queste iniziative c’è l’utilizzo di una cosiddetta flotta fantasma, composta da una serie di navi pronte a trasportare GNL dal terminal Arctic LNG 2, già bloccato in passato per effetto delle sanzioni statunitensi. Questo rappresenta il primo evento di questo tipo in mesi, quando un'unità di gasdotti è stata ormeggiata presso il terminal, segnale di una possibile ripresa delle operazioni e di un tentativo di minimizzare gli effetti delle sanzioni. Secondo gli analisti, la Russia dispone di risorse e capacità sufficienti per incrementare significativamente le esportazioni di GNL, sfruttando rotte informali e nascondendo la proprietà reale delle navi attraverso cambi nelle società operative. Il progetto Arctic LNG 2, che aveva l’obiettivo di triplicare le esportazioni di GNL entro il 2030, si è praticamente fermato dall’ottobre 2024 a causa della mancanza di acquirenti disposti a sfidare le sanzioni occidentali. Le otto spedizioni effettuate tra agosto e ottobre sono ancora in stoccaggio nei serbatoi galleggianti russi. Attualmente, la Russia sta intensificando l’uso della propria flotta fantasma, con almeno 13 navi, tra cui rompighiaccia, pronte alle operazioni di trasporto da Arctic LNG 2. Alcune di esse hanno cambiato operatore per nascondere i proprietari autentici, altre sono in riparazione in Cina o nel Mar di Barents e nell’Estremo Oriente russo. Questa strategia rappresenta un tentativo di aggirare le sanzioni statunitensi, che hanno colpito navi e società legate ad Arctic LNG 2, anche se la posizione dell’amministrazione Biden rimane incerta. Secondo trader, i rappresentanti russi hanno cercato attivamente acquirenti in Cina e in India, ma non è ancora chiaro se siano stati conclusi contratti definitivi. Le principali difficoltà sono rappresentate dalla logistica di trasporto e dalla ricerca di clienti pronti a eludere le sanzioni. La nave Iris, attualmente ospitata da Arctic LNG 2, può attraversare il Passaggio del Nord durante l’estate, dirigendosi probabilmente verso l’Asia. Tuttavia, la domanda in Cina è in calo da otto mesi consecutivi: oltre un milione di metri cubi di GNL caricati l’anno scorso sono ancora invenduti. Immagini satellitari mostrano la combustione di gas presso Arctic LNG 2, segno di attività operativa. Se le esportazioni non aumentano, le riserve si riempiranno rapidamente, con rischio di una nuova interruzione della produzione. Negli Stati Uniti, i democratici continuano a spingere per una pressione più forte sul settore energetico russo, mentre l’Europa ha annunciato il suo piano di abbandonare completamente le importazioni di gas russo, rendendo cruciali sanzioni più severe contro Novatek, principale produttore russo di GNL. Secondo i report, i due maggiori acquirenti di GNL russo dell’UE, Francia e Belgio, sono esitanti nel sostenere pienamente la proposta di Bruxelles di vietare le importazioni di gas russo, chiedendo più garanzie economiche e legali. Altre nazioni come Spagna e Paesi Bassi sono pronte a sostenere la legge di cessazione dei contratti a lungo termine con Russia, eliminando gli acquisti a breve termine di quest’anno e i contratti fino al 2027, per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.

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