Un drone russo ha distrutto un autobus umanitario nella regione di Dnipropetrovs’ka

Chas Pravdy - 28 Giugno 2025 23:32

In un attacco molto tragico e cinico, è stata colpita la missione umanitaria «Prolìsok» nella regione di Dnipropetrovs’ka. Il 28 giugno, le truppe russe hanno effettuato un attacco aereo mirato con un drone contro un autobus diretto a evacuare civili dal distretto di Synel’nykove. Su questo attacco ha riferito il responsabile della missione, Yevhen Kaplin, sulla propria pagina Facebook. Secondo lui, il drone russo ha sganciato un ordigno esplosivo a frammentazione — la carica è caduta a soli mezzo metro dall’autobus, causando ingenti danni. Al momento dell’attacco, sull’autobus non c’erano passeggeri — il veicolo si stava dirigendo verso i punti di evacuazione per i residenti. Il conducente, miracolosamente, è rimasto illeso e non ha riportato ferite. Tuttavia, le conseguenze dell’attacco sono state distruttive: il serbatoio del carburante è stato danneggiato, le ruote posteriori distrutte e i vetri rotti. Secondo Yevhen Kaplin, questo attacco rappresenta un’altra prova del fatto che le truppe russe non esitano a bombardare obiettivi civili, inclusi i mezzi umanitari. Ciò mette a rischio la vita e la salute di chi cerca di trovare salvezza e dimostra la loro spietatezza. Il distretto di Synel’nykove si trova attualmente in stato di evacuazione obbligatoria a causa della minaccia di massicci attacchi nemici. Secondo le autorità locali, nella regione di Donetsk, dove inoltre continua l’evacuazione, rimangono circa 270.000 civili, di cui quasi 20.000 sono bambini. Dall’inizio dell’invasione su vasta scala, più di 1,2 milioni di persone hanno lasciato Donetsk. In quelle comunità coinvolte nelle zone di combattimento attivo, rimangono circa 24.500 abitanti, tra cui oltre 120 bambini. In cinque insediamenti, sono in corso evacuazioni forzate di famiglie con bambini: lì rimangono ancora 89 minori che attualmente non possono lasciare la zona di combattimento. Questo incidente evidenzia la cruda realtà degli ucraini sul fronte e nel retroscena, poiché anche le missioni umanitarie, finalizzate a salvare civili, non fermano le forze russe. A causa dei bombardamenti regolari e delle aggressioni, migliaia di civili rimangono in aree pericolose, e l’evacuazione si complica, diventando spesso un compito difficile o impossibile. Tuttavia, anche in queste condizioni difficili, i volontari ucraini e i servizi di emergenza continuano a lavorare per salvare quante più vite possibili e per dimostrare che il coraggio e la resilienza umana sono i fattori più importanti per la vittoria.

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