L’Ucraina prevede di imporre sanzioni ai principali acquirenti di petrolio russo

Chas Pravdy - 28 Giugno 2025 01:18

Il Ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha annunciato la sua intenzione di avviare nuove misure restrittive contro i principali acquirenti di petrolio russo e ha espresso il suo sostegno a tali misure durante la conferenza Fair Play sull'introduzione di ulteriori sanzioni contro la Federazione Russa. Secondo il diplomatico, la parte ucraina sta monitorando attentamente la crescita del volume d'affari commerciale tra alcuni Paesi, in particolare dell'Asia centrale, e la Russia. Come ha osservato Sybiga, il livello delle transazioni commerciali in alcune aree sta crescendo in modo significativo e questi Paesi stanno diventando il principale canale di approvvigionamento di petrolio russo e di altre risorse energetiche. Ha sottolineato in particolare che molti di questi prodotti hanno un duplice scopo e vengono utilizzati dalle autorità russe per la produzione di equipaggiamenti e armi militari. L'Ucraina prevede non solo di invitare i propri partner a partecipare più attivamente alle misure sanzionatorie, ma anche di rispondere autonomamente alla situazione applicando restrizioni nei confronti degli Stati che acquistano maggiormente petrolio dalla Russia. Il Ministro ha sottolineato che verrà prestata particolare attenzione ai Paesi che utilizzano una flotta ombra per il trasporto delle risorse, il che complica il controllo degli approvvigionamenti. Sibiga ha inoltre osservato che il petrolio, il gas e i loro prodotti raffinati russi forniscono alla Russia fino al 50% delle entrate del bilancio federale, e questa componente economica nascosta continua a essere attivamente immagazzinata sui mercati mondiali. Solo nell'aprile 2023, la Russia ha ricevuto circa 13 miliardi di dollari dalla vendita di risorse energetiche, e il reddito giornaliero derivante dalle azioni aggressive del Cremlino è stimato a circa 1 miliardo di dollari. Secondo il ministro ucraino, queste cifre dimostrano che la Russia riceve ancora significativamente più denaro di quanto spenda per combattere l'Ucraina, in particolare per l'acquisto di armi e attrezzature militari necessarie. Come ha osservato il diplomatico, durante l'analisi della distruzione di missili e droni abbattuti dall'esercito ucraino, vengono costantemente rilevati componenti provenienti da oltre 19 paesi del mondo. Ciò indica un sostegno internazionale su larga scala alla militarizzazione russa e la necessità di rafforzare le misure sanzionatorie internazionali. Sibiga ha invitato tutti gli alleati dell'Ucraina a intensificare i loro sforzi e ad utilizzare tutti i metodi possibili per limitare l'accesso della Russia a componenti di importanza critica dell'industria della difesa. Ha sottolineato che "isolare" la Russia dalle tecnologie e dalle materie prime straniere è uno dei principali metodi di pressione per costringere Mosca alla pace. In conclusione, ha sottolineato che i paesi partecipanti dovrebbero attivare il loro potenziale sanzionatorio e utilizzare tutti gli strumenti disponibili per fermare la militarizzazione dell'economia russa e ridurne la capacità di condurre una guerra prolungata contro l'Ucraina.

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