La Russia ritarda la consegna dei sistemi S-400 all’India, sollevando preoccupazioni e ricerca di alternative

Chas Pravdy - 28 Giugno 2025 04:19

Mosca ha promesso all'India di completare la consegna degli ultimi due squadroni di sistemi missilistici antiaerei S-400 "Triumph" entro il 2026-2027, nonostante i ritardi causati dalla guerra su vasta scala in Ucraina e da altre circostanze difficili. Questa è stata l'ennesima conferma che il contratto tecnico-militare russo, firmato nel 2018 per oltre 5 miliardi di dollari, sta attraversando difficoltà, ma allo stesso tempo l'esercito indiano non intende rinunciare alla modernizzazione del proprio potenziale difensivo. Ad oggi, i sistemi S-400, che già svolgono un ruolo importante nella protezione dello spazio aereo indiano, secondo fonti della difesa, sono stati utilizzati durante recenti operazioni di combattimento dell'Aeronautica Militare indiana contro il Pakistan. Questi complessi, tra cui batterie missilistiche con un raggio d'intercettazione fino a 380 chilometri, garantiscono un controllo ravvicinato su aree chiave e rappresentano un elemento chiave della difesa del Paese. Tuttavia, a causa del ritardo nella consegna del quarto e quinto squadrone, che avrebbero dovuto entrare in servizio entro la fine del 2023, l'esercito indiano sta attivamente cercando alternative. La discussione sulle problematiche relative all'approvvigionamento si è svolta durante un incontro ufficiale tra i ministri della Difesa dei due Paesi a margine del forum della Shanghai Cooperation Organization, tenutosi a Qingdao, in Cina. Il Ministro della Difesa indiano Rajnath Singh e il suo omologo russo Andrei Belousov erano uniti dal tema della duplice questione dell'approvvigionamento di armi, a dimostrazione di un elevato livello di cooperazione tra i Paesi in ambito militare, nonostante le sfide esterne e il contesto geopolitico. In base ai termini del contratto del 2018, l'India avrebbe dovuto ricevere cinque squadroni di S-400 entro la fine del 2023. Ognuno di essi è composto da due batterie, equipaggiate con 128 missili con diverse gittate di intercettazione: 120, 200, 250 e 380 chilometri. Oltre ai missili, i sistemi sono dotati di moderni radar per il rilevamento di bersagli a lungo raggio e di lanciatori mobili, che garantiscono flessibilità e un elevato livello di difesa. Ad oggi, tre squadroni sono già stati schierati ai confini orientali e occidentali del Paese, negli stati di Kerala, Punjab e Rajasthan, il che consente all'India di proteggere i propri confini da potenziali minacce provenienti dai paesi vicini, in particolare Cina e Pakistan. Allo stesso tempo, secondo fonti indiane, era previsto l'arrivo del quarto squadrone nel 2026 e del quinto nel 2027. Tuttavia, a causa di ritardi nelle consegne, la leadership militare indiana sta già valutando la possibilità di rafforzare le proprie capacità difensive in altri modi. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da uno scontro al confine con il Pakistan, durante il quale entrambe le parti hanno vissuto intensi combattimenti. In particolare, la stampa ha riportato la presunta distruzione della batteria di S-400 in quel Paese da parte di aerei pakistani, che ha causato un'ondata di discussioni e smentite. Tuttavia, la visita del Primo Ministro Narendra Modi alla base di Adampur, dove sono stati registrati i lanciatori del sistema, ha rappresentato una chiara smentita di eventuali perdite e una conferma che l'India continua ad avere fiducia nelle proprie capacità difensive. I sistemi S-400 rimangono un elemento chiave della difesa esterna indiana, integrati in un moderno sistema di gestione automatizzata dello spazio aereo. Sono in grado di colpire non solo aerei e missili, ma anche droni, fornendo una protezione multilivello e articolata che dovrebbe proteggere lo Stato da possibili aggressioni. Allo stesso tempo, nel perseguimento dell'indipendenza e della crescente influenza straniera, il Paese sta conducendo un progetto su larga scala per sviluppare i propri sistemi di difesa aerea, chiamato Kusha, implementato dalla Defense Research and Development Organization (DRDO). Il progetto è nelle fasi finali e nel 2023 il Ministero della Difesa ha annunciato l'acquisto di cinque di questi complessi, per un valore di oltre 2,5 miliardi di dollari, che dovrebbero migliorare l'indipendenza e l'indipendenza tecnologica del Paese. Si prevede che questi sistemi entreranno in servizio tra il 2028 e il 2029. Secondo Reuters, l'esercito e l'aeronautica indiana stanno già incrementando attivamente le esportazioni di armi, attraendo Paesi che si stanno allontanando dalla cooperazione con la Russia a causa delle sanzioni e dei cambiamenti geopolitici. Si può sostenere che con questo passo l'India cerchi di rafforzare la propria posizione non solo a livello regionale, ma anche globale, non dipendendo interamente dal complesso tecnico-militare russo. Pertanto, i ritardi nella consegna dei sistemi S-400 all'India sono diventati un ulteriore segnale di un cambiamento negli equilibri di potere nell'industria della difesa internazionale. Allo stesso tempo, il Paese sta attivamente cercando nuovi modi per aumentare il proprio potenziale difensivo e si impegna a diventare più indipendente nella sua politica militare.

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