Ex giornalista e militare della Brigata di Odessa indignato per il comportamento maleducato del sindaco Trukhanov nei confronti del monumento a Pushkin

Chas Pravdy - 28 Giugno 2025 14:18

Una vicenda interessante e al tempo stesso inquietante si è verificata nel centro di Odessa, evidenziando ancora una volta il profondo conflitto e la tensione nella società ucraina sullo sfondo di una guerra su vasta scala. Sono emerse informazioni su un incidente tra un militare, l'ex giornalista Myroslav Otkovych, e il sindaco di Odessa Gennady Trukhanov, che, in modo inadeguato e maleducato, si è rifiutato di rispondere a una domanda sul monumento al famoso poeta russo Aleksandr Pushkin. Il 21 giugno, durante un'altra visita in città, il mineralogista militare Myroslav Otkovych, attualmente in servizio nella 122ª Brigata, ha deciso di porre la domanda principale: perché il monumento a Pushkin si trova ancora nel centro di Odessa, considerato dalla maggior parte degli ucraini un simbolo della lingua e della cultura russa, spesso associata alla russificazione e all'aggressività. Un video dell'incidente, diffuso dalla redazione dell'UP, mostra un soldato che si avvicina al sindaco e gli pone domande al telefono, ricevendo però in risposta un'aggressione e una maleducazione ingiustificate da parte di Trukhanov. "Perché avete ancora questi monumenti a Pushkin? Perché non li smantellate, visto che la decisione di farlo è stata presa molto tempo fa? Questo è un simbolo importante per voi?" — chiede Otkovych, sottolineando la sua posizione sulla necessità di decolonizzare la città e di rovesciare i simboli associati alla cultura russa. Il sindaco ha risposto alla sua domanda senza alcun ritegno diplomatico: "Cosa ci fate qui, non siete in trincea? Pushkin non serve a niente!". Dopo queste parole, Trukhanov ha interrotto il dialogo e ha iniziato a chiedere con ironia se il teatro dell'opera sia importante per i militari quanto il monumento al poeta. Questa risposta ha suscitato ancora più indignazione nel giornalista in pensione che aveva lasciato un commento per l'UP. Secondo Otkovych, in quel momento aveva sottolineato che per le autorità russe, in particolare per Vladimir Putin, Odessa rimane una città russa e che con questo esempio si dimostra ancora una volta che le autorità ucraine e il pubblico dovrebbero essere più attivi nel celebrare la propria identità e indipendenza culturale. L'esercito condanna qualsiasi tolleranza per i simboli della politica imperiale, che ancora si ergono apertamente nel centro della città, e invita le autorità a smantellare i monumenti rilevanti, eliminando il patrimonio sovietico e russo dalla mappa della città. Il video dell'incidente, condiviso da Nadatne sui social media, mostra una scena diretta del conflitto e la maleducazione del sindaco, ha suscitato un'ampia risonanza nella società e ha sollevato la questione del futuro destino dei monumenti della cultura russa a Odessa. Allo stesso tempo, questo evento è diventato argomento di discussione sulla necessità di de-russificazione della città, soprattutto nel contesto dell'imminente anniversario della liberazione e della lotta contro i miti sul "mondo russo". I precedenti del conflitto sono lunghi. Alla fine di settembre 2024, il Consiglio comunale di Odessa ha adottato la decisione di smantellare 19 monumenti architettonici che rappresentavano il simbolismo dell'imperialismo russo. L'elenco includeva monumenti dedicati a Maksim Gor'kij, Isaac Babel', Čkalov, Vysotskij, nonché diversi monumenti a Pushkin e persino onorificenze sovietiche ancora esposti sui monumenti storici della città. Contemporaneamente, è stato annunciato che nei mesi successivi sarebbe iniziato lo smantellamento di tutti gli oggetti che simboleggiavano l'influenza russa. In particolare, alla fine di settembre 2024, il municipio ha annunciato di aver ricevuto l'autorizzazione dall'UNESCO per la rimozione del monumento a Pushkin in Piazza Duma – e questa procedura, secondo i funzionari, è una condizione fondamentale per la sua attuazione. Tuttavia, permangono resistenze. Alcune forze politiche e attivisti esprimono preoccupazione per il fatto che non siano ancora stati adottati provvedimenti decisivi e che oggetti che ricordano la "cultura russa" possano ancora essere visti per le strade della città. Allo stesso tempo, politici e funzionari cittadini insistono sul fatto che un ritorno al passato sovietico o russo sia inaccettabile e che tutti i monumenti rilevanti debbano essere rimossi per ripulire la città dai simboli imperiali e rafforzare l'identità ucraina. Nel frattempo, l'incidente con il comportamento maleducato del sindaco ha rappresentato un nuovo colpo all'immagine di Trukhanov, ripetutamente criticato per la sua politica nei confronti dei simboli culturali. Attivisti locali e personaggi pubblici chiedono maggiore apertura e onestà nel processo di decomunistizzazione e decolonizzazione della città, perché solo così si potrà costruire una Odessa moderna e indipendente, libera da miti e simboli imperiali consolidati.

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