Estonia e Lituania annunciano il ritiro dal divieto internazionale sulle mine antiuomo
A fronte delle attuali sfide geopolitiche e del peggioramento della situazione di sicurezza nella regione, Estonia e Lituania hanno ufficialmente notificato alle Nazioni Unite la loro intenzione di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa, che vieta l'uso delle mine antiuomo. Questa è una chiara indicazione di un cambiamento nell'approccio dei partner europei al controllo degli armamenti e agli sforzi per la sicurezza, nel contesto dell'escalation del conflitto in Ucraina. Secondo i dati pubblicati dai Ministeri degli Esteri di questi Paesi, il 27 giugno la diplomazia estone ha inviato una nota ufficiale alle Nazioni Unite, informando della sua decisione. Il Ministro degli Esteri estone Margus Tsakhna ha confermato che questa decisione è dovuta alla situazione di tensione nella regione dovuta all'aggressione russa contro l'Ucraina, che non solo ha messo a repentaglio la stabilità della sicurezza, ma ha anche costretto il Paese a riconsiderare la sua politica sull'uso delle mine antiuomo. Secondo Tsakhna, la decisione di ritirarsi dalla convenzione è un passo strategico, guidato da importanti considerazioni di sicurezza nazionale e dal desiderio di fornire un ulteriore livello di capacità di difesa. Allo stesso tempo, il Ministero degli Esteri lituano ha riferito che l'iniziativa di denunciare la Convenzione di Ottawa è stata presentata anche all'ONU, aggiungendo che questo passo contribuirebbe a rafforzare il potenziale di difesa e le misure deterrenti contro la Russia. La dichiarazione corrispondente spiega che la denuncia della convenzione fa parte della linea strategica della Lituania volta a rafforzare la propria capacità di difesa e a dimostrare un sostegno incondizionato alla NATO. "La denuncia di questo accordo internazionale avrà l'effetto opposto di scoraggiare le azioni russe e sottolinea logicamente la nostra determinazione a proteggere l'integrità territoriale e la sicurezza del Paese con ogni mezzo disponibile", ha affermato il Ministero degli Esteri lituano in una nota. Secondo le assicurazioni di entrambi i Paesi, la decisione di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa entrerà in vigore sei mesi dopo la notifica ufficiale all'ONU, aprendo una nuova fase nella loro politica di difesa, volta ad aumentare le capacità di difesa nel contesto delle sfide moderne. La preistoria dei voli in quest'area presenta delle peculiarità. Il 13 giugno, il presidente estone Alar Karis ha ufficialmente approvato la decisione di ritirarsi dalla Convenzione, citando la necessità di adattare la politica di sicurezza alle realtà moderne. Analogamente, l'8 maggio, il parlamento lituano ha adottato una decisione per denunciare l'accordo che in precedenza vietava l'uso delle mine antiuomo. Allo stesso tempo, la Norvegia ha annunciato la sua decisione di rimanere parte della Convenzione di Ottawa, data la sua fiducia nell'adeguatezza dei moderni sistemi d'arma per proteggere il Paese e la sicurezza degli alleati. Pertanto, il ritiro di Estonia e Lituania dal divieto internazionale è in linea con gli sforzi per rafforzare le capacità di difesa dei singoli Stati e sottolinea il ruolo crescente della sicurezza regionale nel contesto di instabilità geopolitica in Europa. Questa decisione potrebbe avere implicazioni a lungo termine per la definizione di nuove strategie di deterrenza e sicurezza nella regione, dimostrando che i Paesi sono pronti ad agire nell'interesse della propria difesa in risposta alle sfide moderne.