Orbán ha accusato l’UE di aver mentito sull’adesione dell’Ucraina: “Le loro promesse sono impossibili”
Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha duramente criticato la leadership dell'Unione Europea, accusandola di creare aspettative irrealistiche e irraggiungibili riguardo alle prospettive di adesione dell'Ucraina alla Comunità Europea. Secondo il capo del governo ungherese, Bruxelles sta deliberatamente ingannando gli ucraini, promettendo loro promesse del tutto irrealistiche e irraggiungibili nelle attuali circostanze. Come riportato da "European Truth" con riferimento alla risorsa 444.hu, Viktor Orbán ha nuovamente espresso la sua posizione distruttiva riguardo alle prospettive di adesione dell'Ucraina all'UE, sottolineando che una tale decisione potrebbe avere gravi conseguenze inaspettate. A suo avviso, offrendo all'Ucraina una rapida adesione alla Comunità Europea, i leader europei stanno di fatto accettando di "accettare la guerra", che di per sé rappresenta una minaccia e una sfida per la stabilità della regione. Nel suo discorso, Orbán ha sottolineato che, a causa della pandemia di guerra e dell'incertezza sul fronte, è difficile stabilire confini netti del territorio e della popolazione ucraina. "Dove sono i suoi confini? La popolazione è fuggita e non sappiamo nemmeno quanti ne rimangano. Questa è una situazione in continua evoluzione e non ha un quadro preciso", ha affermato il primo ministro, osservando che ciò crea incertezza e caos riguardo alle future relazioni con il Paese. Allo stesso tempo, Orbán ha ribadito che, prima di aderire all'UE, l'Ucraina dovrebbe ottenere garanzie di sicurezza attraverso l'adesione alla NATO, che definisce l'unica via sicura per garantirne la sovranità e la stabilità. A suo avviso, è impossibile integrare rapidamente e direttamente il Paese nella Comunità Europea senza garanzie militari, poiché ciò rappresenterebbe un'ulteriore minaccia per la Russia e aumenterebbe ulteriormente i rischi di un'escalation del conflitto. "Questa situazione è folle. Dobbiamo parlare onestamente e apertamente della situazione reale. Non possiamo ingannare un Paese che sta lottando per il proprio futuro. Bruxelles e i rappresentanti dell'UE stanno ancora una volta ingannando gli ucraini, promettendo loro qualcosa di irrealistico. Questo è un altro esempio di manipolazione e di politica senza scrupoli riguardo alle prospettive di adesione dell'Ucraina alla comunità europea", ha dichiarato Orbán, sottolineando ancora una volta la sua posizione sull'incoerenza delle intenzioni di Bruxelles con la realtà e le intenzioni nei confronti dell'Ucraina. In precedenza, questo fattore di conflitto si era già manifestato a livello ufficiale. L'Ungheria, riferendosi ai risultati del suo referendum propagandistico, ha annunciato di aver presumibilmente "bloccato" il processo di adesione dell'Ucraina all'UE. Prima del recente vertice UE, non era stato possibile raggiungere una singola decisione su un ulteriore riavvicinamento con Kiev a causa del veto ungherese. Ciò ha causato un significativo effetto inibitorio sul processo di integrazione europea dello Stato ucraino, complicando tutti i negoziati e le discussioni. Pertanto, la posizione di Orbán e la politica estera ungherese in questo contesto confermano ancora una volta che il processo di integrazione europea dell'Ucraina è attualmente sotto forte pressione e dipende direttamente dagli interessi politici e geopolitici dei singoli Stati membri. Il vertice UE presenta ancora questioni irrisolte riguardanti l'entità del sostegno all'Ucraina e le sue prospettive di integrazione, in cui il veto silenzioso ma potente dell'Ungheria gioca un ruolo importante, bloccando completamente il percorso verso un obiettivo europeo comune.