L’UE proroga le sanzioni settoriali contro la Russia per altri sei mesi: dettagli e prospettive

Chas Pravdy - 27 Giugno 2025 18:22

L'Unione Europea ha prorogato le sanzioni settoriali contro la Russia per altri sei mesi: questa decisione è stata presa dal Comitato dei Rappresentanti Permanenti (Coreper), conferma una fonte di "Europrava" ben informata negli ambienti diplomatici. Ciò significa che le restrizioni rimarranno in vigore fino all'inizio del 2024, impedendo all'economia russa di riprendersi completamente dalle misure sanzionatorie, che hanno avuto un impatto significativo sui suoi settori chiave per diversi anni. Secondo le informazioni, il 26 giugno i leader dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo politico sulla proroga di queste sanzioni, ma non hanno ancora raggiunto un accordo sull'introduzione di un nuovo pacchetto di restrizioni, il che indica un'altra fase delle complesse discussioni intraeuropee. L'interlocutore di "Europrava" ha spiegato che lo stesso giorno il Coreper ha effettivamente confermato la proroga delle sanzioni per altri sei mesi. Si tratta di misure speciali per settori mirati dell'economia russa – energia, finanza, difesa e altri – che operano in aree che hanno il maggiore impatto sulla capacità della Russia di condurre una guerra e sostenere la propria economia. Alla base di questa lotta a lungo termine ci sono le dichiarazioni pubbliche dei politici degli Stati membri dell'UE. Ad esempio, il 23 giugno, il Ministro degli Esteri slovacco Juraj Blanár ha annunciato il suo sostegno al 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia, sottolineando inoltre la necessità di ottenere garanzie e sostegno dall'UE per mitigare le conseguenze negative per il suo Paese derivanti dalla sospensione delle forniture energetiche russe. Nelle sue dichiarazioni, Blanár ha sottolineato che il suo Paese comprende l'importanza di mantenere una posizione unitaria e sanzioni efficaci per esercitare pressione sul regime del Cremlino, ma in questo processo non bisogna dimenticare le sfide sociali ed economiche. Anche la Primo Ministro lettone Evika Silinė ha commentato la situazione, sottolineando che, sebbene il 18° pacchetto di sanzioni non fosse ancora stato definitivamente approvato al 26 giugno, il suo Paese avrebbe continuato a lavorare sodo per introdurre nuove restrizioni. Non ha escluso che il processo di approvazione possa essere ritardato, ma le autorità lettoni non abbandoneranno l'idea di rafforzare il regime sanzionatorio al fine di esercitare la massima pressione sulla Russia e sostenere l'Ucraina. Per quanto riguarda i passi futuri, è importante sottolineare che la piattaforma principale per discutere di ulteriori misure e tendenze sanzionatorie è il Consiglio europeo, che si riunirà il 26 e 27 giugno. In tale sede, oltre alla questione delle sanzioni, verranno discussi altri ambiti strategici di cooperazione, in particolare l'adesione dell'Ucraina all'UE e i possibili cambiamenti nella politica nei confronti della Russia. La questione di quali nuove restrizioni ci si possa aspettare e quali compromessi debbano essere raggiunti per la loro adozione è ancora all'ordine del giorno. L'analisi della situazione da parte dei media evidenzia le sfide interne e geopolitiche che l'Unione Europea si trova ad affrontare. Allo stesso tempo, il lungo percorso verso il rafforzamento delle misure sanzionatorie, tenendo conto dei disaccordi interni e degli interessi geopolitici, rimane difficile e imprevedibile. I cambiamenti nel sentimento politico degli Stati membri, le nuove iniziative diplomatiche e le sfide che provengono dalla Russia e dai suoi alleati determineranno l'ulteriore sviluppo di quest'area. Pertanto, la prosecuzione delle sanzioni è una componente importante della strategia europea per esercitare pressione sulla Russia nel contesto della guerra in Ucraina e della sicurezza globale. Tuttavia, la capacità degli Stati membri dell'UE di concordare nuovi pacchetti di restrizioni e la rapidità della loro attuazione dipenderanno dai negoziati diplomatici e dal coordinamento intraeuropeo nei prossimi mesi.

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