La Corte Suprema consente a Trump di attuare la restrizione sulla cittadinanza per diritto di nascita

Chas Pravdy - 27 Giugno 2025 23:24

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito venerdì che consentirà all'amministrazione Trump di attuare parzialmente le sue radicali modifiche alla cittadinanza per diritto di nascita. Ciò significa che il presidente ha il diritto di far approvare il suo ordine esecutivo che limiterebbe la concessione automatica della cittadinanza ai bambini nati negli Stati Uniti, a meno che uno dei genitori non sia residente permanente. La sentenza ha diviso i giudici in base alle linee politiche, con sei voti a favore e tre contrari. La decisione della Corte Suprema ha significativamente ridotto la capacità dei giudici di bloccare le iniziative presidenziali a livello nazionale. Ora, tali poteri sono limitati: i tribunali non potranno emettere divieti che si applicherebbero all'intero Paese contemporaneamente, tranne nei casi che coinvolgono tribunali federali di grado inferiore e stati specifici. In particolare, diversi tribunali distrettuali hanno bloccato l'attuazione dell'ordine esecutivo di Trump in diversi stati – Washington, Maryland e Massachusetts – e in altre regioni. Allo stesso tempo, data la decisione della Corte, l'amministrazione ha già il diritto di riavviare i lavori per l'attuazione del suo progetto, ma, secondo le nuove norme, dovrà attendere 30 giorni prima di applicare tali misure. Naturalmente, non è ancora stata presa una decisione definitiva sulla costituzionalità di questo ordine esecutivo. La giurisprudenza indica la probabile incostituzionalità delle restrizioni introdotte in questo ambito, ma la questione rimane aperta e potrebbe tornare alla Corte Suprema. Nel prossimo futuro, data la decisione della Corte, i singoli ricorrenti potranno presentare nuove azioni collettive, al fine di tutelare i propri diritti o interessi. Sul suo account Twitter ufficiale, così come sulla piattaforma Truth Social, il Presidente Trump ha definito la decisione una "grande vittoria". Ha sottolineato che persino i tentativi di limitare il diritto dei cittadini statunitensi alla cittadinanza per nascita sono stati ampiamente bloccati. "Questo è un duro colpo per i valori costituzionali radicati nel nostro Paese", ha sottolineato. Allo stesso tempo, i giudici progressisti che facevano parte della Corte Suprema si sono espressi contro l'interpretazione estensiva del decreto e hanno sottolineato le possibili conseguenze negative per i diritti fondamentali dei cittadini. Durante l'udienza, i giudici – nominati da diversi presidenti dello spettro politico – hanno espresso valutazioni divise: sei hanno sostenuto l'attuazione parziale delle misure di Trump, mentre tre hanno criticato questo provvedimento, accusando l'amministrazione di "manipolazione legale" e di interesse politico. La giudice Sonia Sotomayor è stata particolarmente dura, sottolineando che il moderno sistema giudiziario rende impossibile garantire qualsiasi diritto senza il rischio elevato della sua revoca in futuro. Ha sottolineato che non è in gioco solo il diritto alla cittadinanza per nascita, ma anche altre importanti libertà costituzionali che potrebbero essere assoggettate da qualsiasi amministrazione. L'ordine esecutivo, firmato da Trump il primo giorno del suo secondo mandato, limita la concessione automatica della cittadinanza ai bambini nati negli Stati Uniti se almeno uno dei genitori non è in stato civile. Questo approccio contraddice l'interpretazione consolidata del XIV Emendamento della Costituzione, che garantisce che chiunque sia nato nel Paese diventi automaticamente cittadino. La legge ha già incontrato l'opposizione dei tribunali, che ne hanno espresso la possibilità di incostituzionalità. Nell'attuare questa sentenza, l'amministrazione Trump ha presentato ricorso alla Corte Suprema affinché limiti le azioni dei giudici federali che ne hanno emesso divieti generalizzati di applicazione, una pratica in atto dall'inizio della sua amministrazione. A luglio, l'attuale ordinanza per la risoluzione definitiva della questione probabilmente proseguirà, dato che il caso tornerà ai tribunali di grado inferiore per un nuovo processo. La Corte Suprema, vista l'urgenza di una decisione, ha deciso di ascoltare le argomentazioni orali delle parti, nonostante di solito consideri tali casi solo sulla base di memorie scritte, e ciò è avvenuto già a maggio. Sono in corso discussioni pubbliche su questa ordinanza e sulla sua natura giuridica. Il Dipartimento di Giustizia sottolinea con forza che l'ampia gamma di divieti federali imposti dai giudici in vari stati è una manifestazione di eccessiva ingerenza giudiziaria nel potere esecutivo. Al contrario, i critici di Trump ritengono che questi divieti siano la prova di azioni illegali da parte dell'amministrazione in relazione ai diritti fondamentali dei cittadini. A seconda di ulteriori decisioni e pronunce della Corte Suprema, la questione della costituzionalità della politica sulla cittadinanza eccezionale potrebbe tornare ad essere oggetto di revisione giudiziaria e di un acceso dibattito politico.

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