Dipendenti del Centro di detenzione preventiva di Kharkiv lasciano morire un detenuto in cella: lacune nel sistema giudiziario

Chas Pravdy - 27 Giugno 2025 14:23

L'Ufficio Investigativo dello Stato (SBI) segnala gravi violazioni dei diritti umani e irresponsabilità da parte dei dipendenti del Centro di detenzione preventiva di Kharkiv. Secondo l'SBI, sette dipendenti dell'istituto, tra cui l'ex capo ad interim e diversi ufficiali operativi, sono sospettati di aver commesso reati che hanno portato alla morte di un detenuto. Come accertato dall'indagine, nell'aprile 2025, i dipendenti del SIZO hanno gravemente violato la legge collocando un sospettato appena consegnato in una cella dove era già stato condannato – una pratica severamente vietata, poiché le persone ancora sotto processo non possono essere trattenute insieme a persone condannate. Di conseguenza, il nuovo detenuto è stato picchiato dal condannato fino a uno stato di semi-incoscienza, ma invece di fornire assistenza immediata e chiamare un'ambulanza, il personale penitenziario lo ha lasciato in una cella isolata, intenzionalmente in attesa della sua morte. Solo la notte del 14 aprile, dopo diverse ore di irresponsabile inattività, il detenuto è morto a causa di gravi ferite alla testa, fratture ossee e lesioni interne. Secondo le conclusioni dei periti forensi, cure mediche tempestive avrebbero potuto salvargli la vita. È stato ufficialmente rivelato che il ritardo nell'assistenza ha contribuito in modo significativo all'esito fatale. Invece di rendere pubblica la notizia e di indagare obiettivamente sulle circostanze del crimine, il personale penitenziario ha falsificato i fatti, informando le autorità inquirenti che l'uomo era morto durante una rissa in cella. Hanno deliberatamente occultato informazioni sul trasferimento illegale del detenuto e sull'inattività del personale in un momento critico. Per questo reato, le forze dell'ordine hanno avviato procedimenti penali ai sensi di diversi articoli del Codice Penale ucraino. A seconda del ruolo ricoperto, ciascun dipendente è accusato di abuso di potere (Parte 3 dell'articolo 365), di abbandono di luoghi pericolosi, che ha causato la morte (Parte 3 dell'articolo 135) e di negligenza d'ufficio, che ha causato la morte di una persona (Parte 3 dell'articolo 367). La Procura sta avviando l'arresto dell'ex direttore ad interim del SIZO di Kharkiv, Yuriy Malyuk, e di due alti funzionari operativi. Altri quattro ex dipendenti dell'istituto saranno sottoposti a una misura preventiva, ovvero gli arresti domiciliari per 24 ore, mentre è in fase di preparazione un'istanza procedurale separata per il condannato che ha causato lesioni mortali. Questa tragedia solleva ancora una volta la questione del livello di supervisione e responsabilità nel sistema di rispetto dei diritti umani. I cittadini preoccupati e le forze dell'ordine chiedono la massima trasparenza nelle indagini e nella punizione dei responsabili, affinché situazioni simili non si ripetano nelle carceri e in altre istituzioni di polizia.

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