UE divisa sul veto ungherese: la maggioranza sostiene l’integrazione europea dell’Ucraina

All'ultimo vertice dell'Unione Europea, la maggioranza dei leader dell'UE ha sostenuto all'unanimità l'ulteriore progresso dell'Ucraina verso l'adesione all'UE, mentre il governo ungherese continua a bloccare questo processo con il suo veto. La mancanza di una posizione comune dovuta alla posizione di Budapest ha influito sulla capacità dell'UE di prendere decisioni coordinate sulla direzione strategica delle relazioni con Kiev. Secondo fonti di "European Truth" che riportano da Bruxelles, a causa delle proteste sistematiche dell'Ungheria, i restanti 26 membri dell'UE sono stati costretti a lavorare in modalità "UE senza Ungheria". Ciò significa che il processo decisionale è stato isolato da uno dei suoi partner importanti, ma allo stesso tempo la maggior parte dei paesi è rimasta unita nel confermare il proprio sostegno all'Ucraina. La maggior parte dei partecipanti al vertice ha affermato che "il Consiglio europeo conferma il diritto inalienabile dell'Ucraina all'autodeterminazione" e "sostiene fermamente il percorso dell'Ucraina verso l'adesione all'UE". I partecipanti hanno inoltre sottolineato l'elevato ritmo delle riforme nel Paese, la loro importanza e i progressi compiuti nel processo di preparazione all'adesione. Di particolare importanza è stata la dichiarazione secondo cui i 26 Stati invitano l'Ucraina e la Commissione Europea a "intensificare i lavori di preparazione e conduzione dei negoziati di adesione". Ciò indica la volontà di procedere, ma lascia aperta la questione dell'apertura formale dei processi negoziali. Un altro aspetto importante è l'accordo della maggior parte dei Paesi sulla consapevolezza della valutazione della Commissione Europea sulla disponibilità dell'Ucraina ad avviare il cosiddetto "cluster dei fondamentali", la parte fondamentale dei negoziati. Tuttavia, la realtà giuridica e politica è ancora complessa: per l'avvio ufficiale è necessaria una decisione unanime di tutti i 27 Stati membri dell'UE, e l'Ungheria continua a bloccare questo passaggio. Considerando che l'Ungheria dichiara pubblicamente la sua intenzione di continuare a bloccare il percorso dell'Ucraina verso l'Europa, diventa ovvio che il processo di adesione di Kiev all'Unione rimane dipendente dagli sviluppi politici a Budapest. Allo stesso tempo, Bruxelles sta preparando un "piano B": strategie e misure alternative che consentano all'Ucraina di mantenere il suo percorso verso l'adesione all'UE, anche in presenza di un veto. Lo afferma l'articolo "L'Unione Europea tra Orbán e Trump", che analizza in dettaglio le tensioni interne e le possibilità di superamento degli ostacoli. In generale, nonostante il conflitto di interessi politici e le divergenze interne all'Unione Europea, la maggior parte degli Stati sostiene il desiderio dell'Ucraina di integrarsi nella famiglia europea e chiede un'accelerazione del processo, mentre l'attività della leadership ungherese crea ulteriori sfide in questa lotta per l'unità.