La Romania risponde alle accuse russe di “censura ideologica”

La Romania ha risposto a Mosca, negando le accuse dei media russi di aver "intimidito l'opposizione e diffuso la censura ideologica" durante le recenti elezioni presidenziali. Il Ministero degli Esteri romeno ha dichiarato ufficialmente che tali accuse non sono altro che propaganda sporca e un tentativo di screditare ancora una volta il processo democratico in Romania. Il portavoce del Ministero degli Esteri, Andrei Tsarnea, ha sottolineato sulla sua pagina del social network X (ex Twitter) che Bucarest sta seguendo da vicino la campagna informativa di Mosca, che "sta cercando di seminare dubbi sulla legittimità del processo elettorale in Romania attraverso i servizi segreti esteri russi". Secondo lui, un simile atteggiamento non può che far sorridere, perché in Romania da oltre 20 anni si svolgono elezioni libere e trasparenti, dove l'opposizione politica ha diritto alla libertà di espressione e giornalisti e attivisti non vengono perseguitati o censurati. Tsarnea ha sottolineato che la Russia, al contrario, ha esperienza nella repressione di qualsiasi manifestazione di libertà di parola e di attivismo civico. Ha fatto l'esempio del fatto che in Russia persino l'assistenza ai civili ucraini, così come semplici azioni umane come la deposizione di fiori al monumento a Boris Nemtsov, sono punibili con la reclusione e la repressione, il che conferma l'assenza di qualsiasi segno di democrazia a Mosca. Mercoledì mattina, i media rumeni hanno attirato l'attenzione su un articolo pubblicato sulla rivista "Razvedchik", pubblicata dai servizi segreti esteri russi. L'articolo discute della presunta "censura ideologica nell'UE" e si concentra sulle "intimidazioni di dissidenti e oppositori politici" durante le recenti elezioni presidenziali in Romania. Gli autori dell'articolo accusano il governo del Paese di "indifferenza alla libertà di parola" e cercano di evidenziare l'instabilità interna della politica rumena. Vale la pena notare che questa non è la prima accusa di questo tipo contro Bucarest. A marzo di quest'anno, il Ministero degli Esteri romeno ha risposto ufficialmente alle dichiarazioni del Cremlino che mettevano in dubbio la legittimità delle elezioni presidenziali a causa dell'alto funzionario dell'odioso politico Călin Georgescu. I diplomatici rumeni hanno sottolineato che il Paese stava tenendo elezioni libere e democratiche e hanno esortato i partner internazionali a non cedere alle provocazioni e alle falsificazioni russe. Questa notizia evidenzia che la Romania rimane forte nei suoi valori democratici e pronta a difendere la propria indipendenza dalle influenze esterne, in particolare dalla Federazione Russa, che sta cercando di seminare il caos e destabilizzare la situazione nei Paesi dell'Europa centrale e orientale attraverso campagne di propaganda e disinformazione.