L’intelligence statunitense non è certa che il programma nucleare iraniano sia stato colpito

Chas Pravdy - 24 Giugno 2025 22:19

Danni minimi: l'intelligence statunitense afferma che i raid aerei della scorsa settimana contro gli impianti nucleari iraniani non hanno completamente bloccato lo sviluppo nucleare di Teheran, ma lo hanno solo ritardato di alcuni mesi. Lo riporta la CNN, citando una valutazione preliminare dell'intelligence statunitense, confermata dall'European Truth. Secondo fonti, tra cui la Defense Intelligence Agency degli Stati Uniti, sono stati distrutti meno componenti critici del programma nucleare iraniano del previsto, tra cui centrifughe e scorte di uranio arricchito. Le fonti della CNN hanno spiegato che, secondo i risultati preliminari, i raid hanno danneggiato principalmente le strutture esterne e le infrastrutture degli impianti di conversione dell'uranio, compresi gli edifici utilizzati per arricchire l'uranio per le armi nucleari. Allo stesso tempo, secondo loro, le scorte di uranio bellico sono rimaste intatte e le centrifughe stesse sono rimaste pressoché intatte. Pertanto, dal loro punto di vista, il programma nucleare iraniano può riprendere le sue attività entro pochi mesi. Uno degli interlocutori ha sottolineato che gli Stati Uniti "sono stati in grado di rallentare lo sviluppo iraniano, forse solo per pochi mesi, non di più", mentre la strategia principale per Teheran rimane rilevante. La portavoce della Casa Bianca, Caroline Levitt, ha commentato la situazione, osservando che le informazioni iniziali, da lei definite "assolutamente errate", sono state rese pubbliche nel contesto dei tentativi di screditare la presidenza di Donald Trump. Levitt ha inoltre sottolineato che queste fughe di notizie sono manifestazioni di manipolazione politica e che, contrariamente alle precedenti dichiarazioni secondo cui gli attacchi avrebbero "completamente distrutto" gli impianti nucleari iraniani, in realtà le conseguenze sono state inferiori alle aspettative. Questa valutazione contraddice le dichiarazioni ufficiali dell'amministrazione Trump, che ha affermato di aver completamente distrutto importanti impianti nucleari iraniani durante gli attacchi della scorsa settimana. In precedenza, ad esempio, rappresentanti delle autorità americane avevano assicurato che l'operazione strategica aveva interrotto con successo il potenziale nucleare iraniano, il che accresce la questione della reale entità del danno e delle prospettive future del programma nucleare iraniano. Attualmente, è in corso un conflitto interno tra le autorità statunitensi sulla valutazione dei risultati degli attacchi. Allo stesso tempo, i funzionari iraniani assicurano che il loro programma nucleare rimane invulnerabile e che eventuali attacchi non ne impediranno l'ulteriore sviluppo. Gli esperti ritengono che la situazione attuale stia preparando il terreno per nuove iniziative diplomatiche o militari, poiché, secondo gli analisti, qualsiasi ritardo nella distruzione o sospensione delle attività nucleari iraniane potrebbe aumentare la tensione nella regione e portare a nuovi scenari di crisi.

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