Il vertice dell’Unione Europea prevede l’adozione di un documento storico e al tempo stesso controverso, che mira a dare voce a uno Stato globale e alle prospettive di integrazione dell’Ucraina nella famiglia europea

Chas Pravdy - 23 Giugno 2025 14:20

Secondo fonti di European Pravda, nel corso dei prossimi giorni dell'incontro, i leader degli Stati membri dell'UE intendono approvare un documento con messaggi chiari e incisivi, riguardanti i progressi dell'Ucraina nei negoziati e la sua potenziale disponibilità ad aprire nuovi "cluster negoziali". Questo documento diventerà un importante simbolo di sostegno al nostro Paese nel suo percorso di integrazione europea. Tuttavia, tra i partecipanti all'incontro ci saranno coloro che segneranno una "linea rossa": l'Ungheria ha dichiarato che non firmerà questo storico documento. A condizione di mantenere l'anonimato, un alto funzionario dell'Unione Europea ha dichiarato a European Pravda che questo vertice sarà uno dei più importanti degli ultimi anni nel contesto dei progressi dell'Ucraina verso l'adesione all'Unione. "Il Presidente del Consiglio Europeo António Costa auspica che le conclusioni del vertice godano di un forte sostegno e trasmettano un messaggio forte all'Ucraina", ha affermato. In particolare, si tratta di confermare la sua disponibilità ad aprire i cluster negoziali. Abbiamo lavorato con la massima attenzione alla formulazione del documento. Naturalmente, vorremmo che tutti i 27 Stati membri dell'UE lo firmassero. Tuttavia, la realtà è che questo documento avrà 26 firme, e una di queste molto probabilmente non sarà apposta dalla parte ungherese. Il capo degli ambienti diplomatici europei ha sottolineato che, secondo le regole della procedura di allargamento dell'UE, il sostegno unanime di tutti i 27 Paesi è necessario per far progredire la questione ucraina, anche senza l'Ungheria, che da tempo difende i propri interessi nazionali su questo tema. "Sebbene al momento non sia previsto un sostegno formale da parte dell'Ungheria, l'Ucraina può continuare il suo lavoro diplomatico in un formato informale", ha aggiunto. "Se riusciremo a consolidare un messaggio forte con il sostegno di 26 Paesi, questo diventerà un mandato molto potente per ulteriori passi. Dopotutto, anche senza una firma formale dell'Ungheria, la questione del passaggio all'integrazione europea non si fermerà e i negoziati di adesione proseguiranno a livello non ufficiale." Secondo la fonte, il Presidente del Consiglio europeo e tutti i capi delegazione desiderano che l'Ucraina possa presto compiere i primi passi concreti, avviare negoziati "a grappolo" e dimostrare la propria disponibilità all'adesione. Tuttavia, la realtà attuale è che il processo è complicato dalla posizione politica dell'Ungheria, che ha attivamente bloccato e continua a bloccare questa direzione. Pertanto, Bruxelles sta già preparando il cosiddetto "piano B", uno scenario in cui i negoziati con l'Ucraina potrebbero proseguire parallelamente e senza il sostegno diretto del governo ungherese. Si tratta di un tipico "compromesso" per l'UE in situazioni in cui il consenso per l'attuazione di una o dell'altra misura è irraggiungibile, ma i paesi cercano di sostenere l'Ucraina. In particolare, discussioni pubbliche e riservate parlano della possibilità di un ulteriore avanzamento istituzionale dell'Ucraina in un formato che non dipenda dal veto ungherese: questo è il cosiddetto "scenario dei negoziati paralleli". Tale decisione consentirà all'Ucraina di mantenere lo slancio e di avanzare con fermezza nel processo, nonostante il blocco di Budapest. Potete trovare maggiori informazioni su questo scenario e su altre possibili opzioni per l'evoluzione degli eventi nel nostro articolo analitico intitolato "Piano B per l'adesione dell'Ucraina all'UE. Come Bruxelles si prepara ad aiutare Kiev nonostante il veto ungherese". All'ordine del giorno figurano sia la preparazione alla firma formale dello storico documento, sia il sostegno alla candidatura ucraina e le prospettive di un ulteriore allargamento dell'UE. Inoltre, i capi di Stato e di governo discuteranno la questione delle sanzioni, nonché l'equilibrio tra il sostegno strategico a Kiev e gli strumenti diplomatici che le consentano di rimanere nel quadro di una politica estera comune. In generale, il prossimo vertice rappresenterà un momento decisivo nello spazio europeo per l'Ucraina: o la conferma dell'intenzione di procedere e aprire nuove opportunità per l'integrazione europea, o il rinvio e il mancato impegno su questioni relative al futuro del nostro Paese e alle sue ambizioni di integrazione europea. Allo stesso tempo, la situazione politica con il veto ungherese dimostra che i preparativi per l'adesione dell'Ucraina all'UE rimangono un processo complesso, in cui ogni fase viene attentamente valutata e provoca una reazione ambigua nella politica europea.

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