Il Tribunale di quartiere Shevchenkivskyi della città di Kiev ha pronunciato sentenze nei confronti di tre sospettati in un caso che ha collegato diversi crimini legati all’omicidio del figlio di tre anni dell’ex deputato del Consiglio regionale di Kiev, Vyacheslav Sobolev

Chas Pravdy - 23 Giugno 2025 10:31

Questo è uno dei casi penali più eclatanti degli ultimi anni, che ha attirato l'attenzione della società sui temi della sicurezza e sulle possibilità di una corretta investigazione e punizione dei criminali. Secondo le informazioni divulgate dal quotidiano "Reportero giudiziario", il processo si è concluso con la pronuncia di condanne nei confronti di tre persone coinvolte, tra cui l'ex partecipante all'operazione antiterrorismo Andriy Lavrezi, così come Yuriy Tkachenko ed Yevhen Semenov. Essi hanno ricevuto rispettivamente 15 e 13 anni di reclusione con confisca dei beni. In particolare, Lavrezi è stato condannato per tentato omicidio dell'ex deputato e per l'omicidio colposo del suo bambino di tre anni. Gli imputati hanno riconosciuto parzialmente la propria colpevolezza, ma presentano diverse versioni degli eventi. Andriy Lavrezi ha affermato che il suo intento era soltanto intimidatorio, suggerendo l'assenza di dolo nell'omicidio. D'altra parte, Tkachenko e Semenov hanno categoricamente negato ogni coinvolgimento nei crimini e hanno insistito sulla propria innocenza. Va notato che il sospetto di organizzare il crimine, Yusup Abuyev, è attualmente irreperibile. L'ordine ufficiale del crimine non è ancora stato reso noto, il che aggiunge ulteriore intrigo e incertezza intorno al caso. Secondo la ricostruzione preliminare, la tragedia è avvenuta il 1° dicembre 2019, nei pressi del ristorante "Mario", all'incrocio di alcune strade nel quartiere Shevchenkivskyi di Kiev. Quel giorno, un automobilista, alla guida di una Range Rover appartenente a Sobolev, insieme a lui c'erano sua moglie e due bambini piccoli. Nel corso del tragitto, un uomo sconosciuto ha aperto il fuoco contro l'auto con un’arma non identificata. Un solo proiettile ha trafitto il finestrino vicino al conducente e ha ferito mortalmente il bambino di tre anni, creando una terribile tragedia per la famiglia e suscitando un’ondata di empatia e indignazione nella società. Gli imputati arrestati hanno motivazioni e giustificazioni diverse, ma il sistema giudiziario ha emesso le sue valutazioni, condannandoli a lungi anni di reclusione. Resta ancora irrisolto il tema del mandante del crimine, poiché non sono state finora rese pubbliche dichiarazioni ufficiali sulla sua identità, lasciando spazio a ulteriori speculazioni e ipotesi. Questo caso rappresenta un ulteriore promemoria sulla complessità delle indagini criminali nei settori che coinvolgono omicidi su commissione e tentativi di omicidio, nonché sulla fermezza del sistema giudiziario ucraino nella lotta contro il crimine organizzato e i schemi corrotti. Si attendono ulteriori dettagli e analisi nel tempo, poiché il caso è ancora lontano dalla conclusione e richiede ulteriori indagini, la ricerca dei mandanti e l’accertamento delle circostanze di questa tragica vicenda.

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