Il Segretario Generale della NATO Mark Rutte ha espresso la sua opinione sui recenti attacchi statunitensi contro l’Iran, sottolineando che queste azioni non violano il diritto internazionale

Chas Pravdy - 23 Giugno 2025 17:19

In un breve intervento durante una conferenza stampa prima dell'inizio del vertice all'Aia, ha affermato di non condividere le opinioni di alcuni leader, tra cui il Primo Ministro norvegese Jonas Gahr Støre, che in precedenza aveva condannato gli attacchi statunitensi come contrari alle norme internazionali. Secondo Rutte, la principale preoccupazione nascosta per la NATO è il possibile sviluppo della situazione nella regione e il rischio che l'Iran acquisisca armi nucleari. "Il nostro timore principale è che l'Iran ottenga armi nucleari. Per questo motivo la posizione dell'Alleanza è che l'Iran non dovrebbe averle", ha affermato. Esprimendo la sua opinione, il Segretario Generale ha aggiunto di non credere che gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani costituiscano una violazione del diritto internazionale. Questa è una sua convinzione personale, che, secondo Rutte, si basa sul desiderio di prevenire una minaccia nucleare e stabilizzare la situazione nella regione. In precedenza, il Primo Ministro norvegese Jonas Gaara Støre, in relazione agli attacchi notturni degli Stati Uniti contro tre siti chiave iraniani, aveva dichiarato che tali azioni costituivano una violazione del diritto internazionale. "Dobbiamo esprimere chiaramente la nostra posizione: un attacco del genere è contrario agli accordi e alle norme internazionali. Ciò è inaccettabile e crea ulteriore tensione nella regione", ha sottolineato. Il giorno successivo, Teheran ha invitato la comunità internazionale a reagire e condannare tali azioni, che, a suo dire, non fanno che peggiorare la situazione e aumentare i rischi di scontro. Domenica sera, le forze statunitensi hanno effettuato attacchi contro tre impianti nucleari iraniani, suscitando ampia eco nella politica mondiale. Il Presidente Donald Trump ha invitato l'Iran ad astenersi da qualsiasi misura analoga e ha chiesto una soluzione diplomatica al conflitto. Nello stesso contesto, i leader dei paesi dell'Unione Europea – Germania, Francia e Gran Bretagna – hanno chiesto all'unanimità a Teheran di astenersi da qualsiasi azione che possa ulteriormente destabilizzare la situazione nella regione e portare a un'escalation incontrollata. Allo stesso tempo, le dichiarazioni di Trump hanno anche accennato a un possibile cambio di regime in Iran. Il Presidente degli Stati Uniti ha chiarito che, pur invocando la diplomazia, non esclude l'uso di metodi più radicali qualora la situazione lo richieda. Ciò sta suscitando notevole eco e solleva interrogativi sul futuro corso dei conflitti regionali, sui rischi di una nuova escalation militare e sulle prospettive di una soluzione diplomatica del conflitto sul programma nucleare iraniano. Le questioni relative alla legalità e agli obiettivi strategici di tali azioni militari, nonché al ruolo delle organizzazioni internazionali nel prevenire un nuovo scontro militare, rimangono all'ordine del giorno. Pertanto, la comunità mondiale sta monitorando attentamente le ulteriori dichiarazioni e azioni dei leader, cercando di trovare un equilibrio tra sicurezza e diritto internazionale. Nota: questa situazione evidenzia la complessità e la natura multiforme delle attuali sfide globali, in cui diplomazia e potere militare sono interconnessi e la comunità internazionale deve agire con cautela per evitare uno scontro su vasta scala.

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