A Kyiv è tornata l’allerta a causa della minaccia di un attacco balistico: la città si trova di nuovo sul limite del pericolo

Nella notte tra il 22 e il 23 giugno, la capitale dell’Ucraina è stata nuovamente sottoposta a uno stato di massima allerta a causa di notizie sulla possibile impiego di armamenti balistici russi. Si tratta della seconda volta nello stesso notte che si verifica un episodio simile, a riprova dell’aumento della tensione e del pericolo per i residenti di Kyiv nel contesto dell’aggressione militare russa. Secondo i dati dell’Amministrazione militare urbana di Kyiv (KMVA), la situazione era critica. La fonte riferisce che alle 02:28 del mattino è stata annunciata un’allerta aerea per la probabilità di un attacco dalla Russia utilizzando missili balistici. L’informazione ufficiale contiene un chiaro avviso: «Pericolo di impiego di armamenti balistici!» – si legge nella dichiarazione della KMVA, con parole risolutive. Questo segnale ha rappresentato un campanello d’allarme per i cittadini, che in quel momento già percepivano un’atmosfera di tensione, poiché pochi minuti prima la città aveva vissuto un periodo di intensi combattimenti. La premessa dell’evento è ancora più drammatica: nel frattempo, a Kyiv si svolgeva un ampio attacco con droni kamikaze russi. Alle 02:28, le autorità cittadine e i servizi militari hanno iniziato ad agire, poiché sono stati attivati i primi segnali di allerta. In quel momento, nel cielo si sono succeduti esplosioni potenti, che indicavano un’attivazione dell’attacco. Le forze armate hanno riferito che i droni russi hanno effettuato un altro assalto massiccio volto alle reti energetiche e infrastrutturali della città, come dimostrano il numero elevato di impatti e danni causati. La minaccia di utilizzo di armamenti balistici, secondo i rappresentanti delle Forze Armate ucraine, è rimasta attuale fino alle circa 02:40, momento in cui la situazione si è ulteriormente aggravata. In risposta a questa allerta, le forze di difesa aerea si sono attivate e hanno avviato misure di evacuazione. In quel frangente, a Kyiv si sono ascoltate una serie di esplosioni potenti, presumibilmente mirate a distruggere eventuali obiettivi balistici potenzialmente utilizzabili dall’avversario. Alle 02:40, la situazione si è stabilizzata: i Doganieri delle forze aeree ucraine hanno comunicato che la minaccia missilistica era stata respinta. Ciò significa che le ostilità si sono ridotte a una fase di pre-allerta e la città sta gradualmente tornando alla normalità, anche se le autorità continuano a monitorare attentamente gli sviluppi. Attualmente, non sono noti i dettagli precisi sui livelli di distruzione e sul numero di eventuali feriti, né sui possibili effetti sulla rete energetica e abitativa di Kyiv. Tuttavia, è evidente che l’allerta ripetuta, legata anche al possibile impiego di missili balistici o alla minaccia di un’ipotetica loro impiego, mette ancor più in luce il livello elevato di minaccia rappresentato dalle forze di aggressione russe e dalla loro tattica intimidatoria, volta a destabilizzare la situazione in Ucraina. Le autorità locali e le strutture di difesa chiedono ai cittadini di non lasciarsi prendere dal panico e di rispettare le norme di sicurezza. Contestualmente, le forze ucraine hanno confermato la loro prontezza a respingere eventuali attacchi e a rafforzare le misure di sicurezza in tutta la città. In generale, la notte del 22-23 giugno sottolinea ancora una volta il legame indissolubile tra la situazione di sicurezza e il ritmo della vita nella capitale, i suoi abitanti, già abituati a suoni di allerta e esplosioni, rimangono però saldi nella fiducia nella vittoria e nell’indipendenza riconquistata.